Troppo facile per essere vero


ROMA,

– La Roma rispetta il pronostico, torna a vincere in casa dopo sette mesi e comincia bene la sua avventura in quella Coppa Uefa che Luciano Spalletti, in tribuna per squalifica, dimostra di voler onorare schierando la formazione migliore.


Va subito detto che il compito della truppa biancogiallorossa, scesa in campo con una maglia più da Palio di Siena che da competizione calcistica europea, è stato facilitato dall’assoluta modestia di un avversario, l’Aris Salonicco con tremila tifosi al seguito ma che ha dimostrato in pieno come la sua collocazione nella serie B greca sia meritata.


Quella allenata dal finlandese Kuusela è una formazione non all’altezza di un torneo, il secondo continentale, che seppur scaduto di livello avrebbe meritato ben altro tipo di prestazione da parte dei ragazzi in maglia gialla, stasera modesti sparring-partner, e nulla più, di una Roma esibitasi in un Olimpico semi-deserto (undicimila paganti). Mai come stavolta gli assenti hanno avuto ragione, visto il mancato spettacolo provocato dal fatto che in campo, praticamente, c’é stata solo una squadra, oltretutto facilitata dall’aver segnato la sua prima rete dopo appena 53 secondi di gioco: a quel punto il match per l’Aris, già scarso di suo, è stato subito in salita.


La ripresa, poi, è stata giocata a ritmi di partita di allenamento, con la squadra di Salonicco totalmente priva di voglia di offendere. La Roma ha realizzato cinque gol, ma avrebbe potuto farne altrettanti, se Pourliotopoulos non si fosse opposto con bravura ai tiri di Aquilani (impeccabile la sua prova nei primi 45 minuti) e di un Montella ritrovato ma ora atteso da verifiche più probanti, e se Totti non avesse sprecato una facile occasione provando il ‘cucchiaio’ invece che tirare con più forza.


Nella ripresa al capitano è stato anche annullato un gol, ma il fuorigioco segnalato dal guardalinee non è apparso una decisione indovinata. Il livello d’inadeguatezza dell’Aris è emerso tutto in occasione della terza rete romanista, con Taddei, Aquilani e Montella che hanno potuto scambiarsi la palla in mezzo a difensori avversari impegnati a fare le belle statuine. Idem per le due reti di Panucci, che ha potuto colpire in elevazione in mezzo all’immobilismo del reparto arretrato greco.


Unica fiammata del match quella del 40′, quando l’Aris ha segnato un ‘eurogol’ con tiro da lontano del numero 10, quel Sanjurjo con i capelli alla mohicana. Nell’occasione Curci è apparso sorpreso, e ha preso una rete simile ad un’ altra incassata di recente con l’Under 21, repliche di un film già visto con Zoff nell’Italia dei Mondiali del 1978 contro Olanda e Brasile: ma questo per il portierino romanista può essere un paragone che gli fa comunque onore, se dovesse ripetere la carriera del Dino nazionale anche nelle cose positive. Curci stava per fare il bis nel finale, ma il tiro di Nempegleras per sua fortuna è finito fuori di poco.


Cinque gol e il successo casalingo ritrovato, per rendere inutile la sfida di ritorno, ridotta a formalità nonostante quello di Salonicco sia un ambiente a dir poco ‘bollente’. Ma non è l’Aris la squadra adatta per poter giudicare la Roma di questo avvio di stagione. Ben più impegnativo sarà il posticipo domenicale contro il Livorno: lì si vedrà a che punto è il lavoro di Spalletti, e quanto c’é ancora da fare.