Stipendi, Italia fanalino di coda

ROMA – “Cipputi” guadagna meno di quasi tutti i suoi colleghi europei. I metalmeccanici italiani sono infatti al penultimo posto della classifica, davanti solo ai portoghesi, con una retribuzione netta annua di appena 11mila euro e un potere d’acquisto della busta paga che basta a riempire appena sette carrelli della spesa l’anno, in pratica uno ogni due mesi. In cima alla classifica ci sono invece, un po’ a sorpresa, gli irlandesi.


A calcolarlo è una ricerca del Codacons, che ha messo a confronto i salari di sei professioni, che peraltro non sembrano passarsela meglio delle tute blu: insegnanti, segretarie, ingegneri, autoferrotranvieri e impiegati di banca italiani figurano infatti sempre agli ultimi posti. Appena più “ricchi” dei metalmeccanici sono gli autisti di bus e metro, con 13.610 euro, che bastano per 9,5 carrelli della spesa, calcolati decurtando spese fisse come bollette e affitto e tenendo conto dei prezzi dei beni. Il piatto piange anche per gli insegnanti, che possono contare solo su poco più di 14.070 euro l’anno (pari a 10 carrelli della spesa): stringono la cinghia di più solo i portoghesi, con 11mila euro.


Anche dietro le scrivanie degli uffici gli impiegati italiani possono contare su stipendi tra i più bassi d’Europa: le segretarie trovano a fine anno in busta paga appena 11mila euro (che equivalgono a 7,5 carrelli della spesa), mentre i bancari sfiorano i 18mila euro, ma contro i 48mila che percepiscono i colleghi francesi. Appena migliore rispetto alle performance delle altre figure professionali risulta quella degli ingegneri, che guadagnano qualche posizione e con 21mila euro l’anno (13,5 carrelli della spesa) e si piazzano al quartultimo posto.


A fronte della pochezza delle retribuzioni italiane, condivisa nella maggioranza dei casi con Grecia e Portogallo, fanno faville gli stipendi di chi ha la fortuna di lavorare in Lussemburgo. Il Granducato svetta infatti in quattro casi su sei, piazzandosi comunque ai piani alti anche negli altri due: un ingegnere guadagna più del doppio (oltre 46mila euro, pari a 32 carrelli della spesa) di un collega italiano, e un insegnante addirittura il triplo (42.750 contro 14mila euro).