Crack Parmalat, al via il processo

Milano – Si è conclusa ieri la prima udienza del processo per il crac Parmalat che vede imputate 18 persone, fra le quali Calisto Tanzi, accusate di aggiotaggio, ostacolo alla Consob e falso dei revisori. La prossima udienza è stata fissata dal giudice Luisa Ponti per il 2 dicembre. Oggi in aula si è presentato anche Calisto Tanzi che si è intrattenuto per circa un’ora e mezza ma non ha reso alcuna dichiarazione spontanea.


Dal canto suo, Giovanni Bonici, ex responsabile di Parmalat Venezuela, anch’egli in Aula, ha riconfermato la sua estraneità ai fatti che hanno portato al crack del colosso agroalimentario.


– Anch’io sono una vittima come i risparmiatori truffati – ha detto -. Ma è stata un’esperienza positiva e mi servirà per il futuro.


Bonici che è stato anche in carcere su ordine dei giudici di Parma che lo accusano di bancarotta mentre a Milano risponde di aggiotaggio e altri reati.


Davanti all’entrata di via Freguglia del Tribunale di Milano ad attendere il patron di Parmalat, Callisto Tanzi, c’erano alcune decine di persone.


«Tanzi e soci tirate fuori i nostri sudati risparmi» recitava un cartello appeso di fianco all’entrata da alcuni manifestanti della Federconsumatori.


Di tono completamente opposto un altro manifesto su cui era scritto:


«Grazie Procura di Milano, grazie ai Pm Greco, Fusco, Nocerino».


Così i piccoli azionisti di Parmalat, danneggiati dal crack dell’azienda di Tanzi hanno portato la loro testimonianza di protesta.


Davanti all’Aula della prima sezione penale erano diversi i risparmiatori che attendevano Tanzi.


– Per anni ho avuto azioni e obbligazioni Parmalat – ha spiegato uno di loro -. Pensavo di stare tranquillo e non avevo investito grosse cifre. Ma quei soldi, per un pensionato come me, erano importanti. Ora voglio un risarcimento, non lo aspetto certo da Tanzi ma almeno dai revisori e dalle banche.


Dello stesso tono le parole di una coppia di pensionati milanesi che hanno raccontato di aver investito nei bond Parmalat cira 30 mila euro:


– Non ci sono parole per descrivere azioni così disoneste nei confronti di gente che invece è onesta Ora speriamo di riuscire a recuperare qualcosa.