Australia, annullati i diritti dei lavoratori

Lancette indietro di 150 anni in Australia, dove per “rendere il Paese più snello e competitivo sul mercato mondiale” nonché per evitare al paese di “finire con lo stesso tasso di disoccupazione della Germania”, il governo conservatore guidato da John Howard (suo il virgolettato) ha, in pratica, azzerato la legislazione che garantisce i diritti dei lavoratori. Ecco allora abolito il diritto di sciopero: il governo potrà sospendere gli scioperi ogniqualvolta ritenga che pregiudichino l’economia nazionale. Non solo: le grandi imprese potranno citare per danni i sindacati, e le imprese fino a cento dipendenti avranno facoltà di licenziare, quando lo vorranno e senza alcun tipo di “giusta causa”, un loro salariato. Spingendo troppo in là il gioco delle parti che la vede nel ruolo di eterna insoddisfatta, la Confindustria ha avuto l’ardire di definire la riforma “non abbastanza coraggiosa”.