Legge elettorale, a Berlusconi il primo round


ROMA – La contestatissima riforma elettorale è ieri approdata alla Camera, e il primo round si è concluso con un’incontestabile vittoria di Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio era arrivato a Montecitorio visibilmente teso. “Sono tranquillo” diceva a collaboratori e giornalisti prima di entrare in aula; ma aveva l’espressione seria, tirata, di chi sa che in gioco non c’è solo l’ultimo scorcio di legislatura, ma anche, e soprattutto, l’appuntamento elettorale del 2006. Poi, la votazione a scrutinio segreto. “Bastano trenta franchi tiratori nella maggioranza” per bocciare la riforma elettorale, diceva Rutelli alla vigilia. E invece, i franchi tiratori ci sono stati nell’opposizione, mentre i “peones” del centrodestra votavano disciplinatamente a favore del disegno di legge che vuole reintrodurre il proporzionale. Alla fine, il presidente del Consiglio era a dir poco felice, nonostante una storta alla caviglia che si era procurato inciampando all’interno dell’aula. “Ragazzi, sta cambiando il vento, e possiamo vincere. Siamo tornati al clima di cinque anni fa” ha detto ad un capannello di deputati di Forza Italia. Poi, mentre lasciava la Camera, sottolineava “l’ottima prova di lealtà nella maggioranza” che si è “sempre dimostrata unita sulle cose fondamentali”.


Stati d’animo diversi nell’opposizione, dove Romano Prodi ha parlato di “giorno triste dell’Italia”. Però, come dice Piero Fassino, “la battaglia è appena cominciata”. Si concluderà comunque in pochi giorni: giovedì è previsto il voto finale della Camera.