Il Club Puerto Azul in delirio per la coppa Hogar Canario de Venezuela


Caracas – La scorsa settimana nel «Club Puerto Azul» di Naiguata si è svolta la trentacinquesima regata «Hogar Canario di Venezuela». Le gare hanno avuto luogo in un ambiente caldo tanto per l’adrenalina che per la temperatura atmosferica. Per il secondo anno consecutivo dopo la tragedia di Vargas del ’99, l’evento è stato realizzato nel club di Naiguata, che il prossimo 23 di Novembre ospiterà il sudamericano di vela.


In questa regata hanno partecipato il Club Puerto Azul, Carabobo, Los Andes Yacht Club di Maracaibo e Yaracuy. Le categorie partecipanti sono state la «vela ligera» che comprende l’Optimist, Sunfish (junior; senior; femminile), Laser, Windsurf-Mistral, poi quella conosciuta come «cruceros» dove ci sono le barche con «Spinnaker», senza «Spinnaker», «racing» e «J/24».


Dopo due giorni dove i regatanti hanno ringraziato Eolo per la grazia ricevuta durante tutto il weekend, i vincitori nelle diverse categorie sono stati i seguenti:


nella vela leggera, categoria «Optimist B», i primi tre della classe sono stati Francisco Barro del Club Corsario (1º posto); Pastor Espin del Club Piratas è arrivato secondo; ed il padrone di casa Ricardo Martos (3º posto).


Nella categoria «Optimist A» il primo posto è andato a Juan Barro del Club Corsario; il secondo posto a Victor Colmenares del Club Los Andes; il terzo posto a un altro padrone di casa, Kenneth Dupret.


Nella categoria «Sunfish junior» il vincitore è stato Hugo Colmenares del Club Los Andes, seguito da Carlos Aguirre del Club Armada; la terza posizione è andata a Erick Dupret del Club Puerto Azul.


Nel «Sunfish» femminile troviamo in prima posizione l’italovenezolana Luisana Fossi, tesserata per il Club Puerto Azul; in seconda posizione troviamo Nieves Barreda, anche lei del Club Puerto Azul; il terzo posto è andato a Liany Mariño del Club Armada.


Nella categoria «Sunfish senior» en-plein del Club Puerto Azul, i cui atleti hanno conquistato le prime tre posizioni. Il vincitore in questa categoria è stato Fernando Martos, seguito da Gerardo Siegert e Elliot Levy.


Nella vela «Laser» il podio è stato conformato da Aldon Salvadon (primo) del Club Armada, in seconda posizione è arrivato l’italovenezolano Luis Fossi del Club Puerto Azul; terzo miglior punteggio per Iñaki Zurimendi del Club Guataparo.


Nella categoria «Cruceros» hanno gareggiato le barche racing, J24, crucero con spi e crucero senza spi.


Nelle regate racing la barca vincitrice è stata la Mascalzone capitanata da Maurizio Costanzo proveniente da Puerto la Cruz; al secondo posto è arrivata la barca Volare capitanata da Thomas Pollehne, al terzo posto è arrivato il Papyros capitanata da Enrique Gascó.


Nella J24 ancora un en-plein per il club Puerto Azul: tutti suoi i primi tre, nell’ordine Mario Coelho con la «El J», Miguel Dupret con la «Bribon», infine l’italovenezolano Erminio di Lodovico.


Nelle regate di Cruceros con spi in prima posizione è arrivato Klaus Reurhing con la «Bala», in seconda posizione è arrivata Ana Bassols con la sua barca «Borracho», al terzo posto troviamo il White Wings capitanata dall’Italiano Francesco Simonetti.


Il club Puerto Azul ha dominato anche nella categoria «Crucero» sin spi dove tre delle sue barche hanno vinto. In prima posizione è arrivata la «Asashio» capitanata da Andrés Casanova, al secondo posto «Ulyses V» con Hector Montes come capitano, al terzo posto è arrivata «Sotavento» capitanata da Giulio Bevilacqua (anche lui italiano).


Maurizio Costanzo, regatista che viene da Puerto la Cruz e vanta un’ampia esperienza in questo sport


Il domatore del vento


– Cuando hai iniziato a regatare?


Ho iniziato da piccolo con mio padre, qui nel club Puerto Azul.


– In quale categoria gareggerai?- Attualmente partecipo alle regate con barche grandi. Nella Coppa Hogar Canario partecipo nella categoria Racing. Fino a due anni fa ho gareggiato nella J24, dove ho avuto moltissime soddisfazioni.


Come tutti i regatanti, Maurizio Costanzo prima di approdare nella categoria J24 ha regatato con le barche Sunfish e 470 dove le vele sono più leggere. In queste categorie ha partecipato in diverse competizioni di livello internazionale per poi passare nel ‘91 alla J24 che formano parte della categoria «Cruceros».– Parlami delle tue sodisfazioni nella J24


Nella categoria J24 ho vinto due volte il campionato centroamericano e sono arrivato quarto nei panamericani.


– Quante persone compongono il tuo equipaggio?


– Sei


– Come sono gli allenamenti prima di una regata?


Normalmente quando dobbiamo partecipare ad una regata importante iniziamo a prepararci un anno prima. Gli allenamenti si dividono in parte teorica, tattica e dopo c’è una pratica dove saliamo tutti sulla barca e pratichiamo tutte le manovre che effettueremo in mare durante la gara.


– Come nasce il nome di battesimo della tua nave?


La mia barca si chiama Mascalzone, lo stesso appellativo con il quale mio padre usava chiamarmi quando ero piccolo. Naturalmente, in senso assolutamente affettuoso. Quali sono le prossime regate dove parteciperai?


– L’anno prossimo parteciperemo ai centroamericani e fra due anni ai panamericani.


Si sono conclusi gli acts della Louis Vuitton Cup a Trapani, dove dopo 31 regate il defender svizzero (Alinghi) ha perso per mano di Bmw Oracle Racing. In questa regata Luna Rossa Challenge, a un certo punto, ha pure «rischiato» di vincere e se, alla fine, non è andata oltre il terzo posto, la colpa è stata della classifica avulsa. E alle sconfitte rimediate negli scontri diretti contro Alinghi ed Emirates Team New Zealand, che dunque l’hanno preceduta.


– Quale dei 12 team che parteciperanno alla prossima Coppa America è il tuo favorito? Perché?


Per adesso, la barca che sta navigando bene è l’Alinghi. Poi ci sono tre o quattro che le renderanno dura la vita. Ma penso che loro hanno un bell’equipaggio e hanno molte possibilità di rivincere la coppa.


– In un paese dove gli sport principali sono il baseball e il basket, è difficile trovare uno sponsor per una disciplina così atipica per il pubblico sportivo venezolano?


– Qui in Venezuela è abbastanza difficile trovare degli sponsor, proprio per la scarsa commerciabilità che, in questo paese, ha questo sport. Penso che in altri paesi grazie alla televisione e alla radio la vela, invece, riesce a sopravvivere senza problemi.