Papà Elkann: “Lapo adesso sta bene”

TORINO- È uscito dal coma e respira da solo, senza l’ aiuto di tubi, macchine e apparecchi vari. E ha riconosciuto i familiari. Nella tarda mattinata di oggi Lapo Elkann ha riaperto gli occhi per la prima volta da domenica notte, quando si e’ addormentato nell’ appartamento del travestito Patrizia, finendo a un passo dalla morte per overdose.


”E’ sveglio, lucido e reagisce” hanno detto i medici curanti e Paolo Bruni, direttore sanitario dell’ ospedale, il Mauriziano, in cui il brand manager di Fiat Auto e’ ricoverato, ha aggiunto: ”L’ evoluzione e’ positiva, sta recuperando rapidamente e rispetto a ieri c’ e’ di nuovo un passo avanti. Lunedi’ era un paziente critico, oggi non e’ piu’ cosi’. Siamo ottimisti: presto potrebbe lasciare il reparto di rianimazione”.


Il paziente Lapo Elkann ha ricevuto la visita dei genitori, Margherita Agnelli e Alain Elkann, del fratello John, della sorella Ginevra. E nella stanza la commozione e’ diventata palpabile. ”Sta bene – ha commentato papa’ Elkann – ed e’ in mano a medici eccellenti. Chiediamo solo un po’ di rispetto”. Non e’ escluso che nei prossimi giorni, non appena le sue condizioni lo permetteranno, Lapo venga trasferito in un’ altra struttura sanitaria, probabilmente all’ estero, anche per sottrarlo all’ assedio dei mass media.


Nel frattempo gli investigatori della questura e i pubblici ministeri che si occupano del caso (il procuratore Maurizio Laudi e il sostituto Marcello Tatangelo) completeranno gli accertamenti. La caccia al misterioso pusher dal quale e’ stata comperata l’ ultimo quantitativo di droga che stava per uccidere Lapo e’ aperta e il cerchio potrebbe chiudersi molto presto. L’ identita’ dello spacciatore sarebbe ormai nota. Secondo quanto e’ stato possibile appurare fino ad ora, a portare la cocaina nell’ alloggio di ”Patrizia”, in via Marocchetti, era stato lo stesso Elkann verso le 23. Poi, pero’, lo stupefacente era terminato, e qualcuno, forse uno degli altri due travestiti presenti, era sceso ad acquistarne da uno spacciatore di fiducia che bazzica a pochi isolati di distanza, nel quartiere San Salvario. Ed e’ in quella manciata di nuovi ovuli che potrebbe essersi nascosta la dose micidiale. ”Dopo avere sniffato l’ ultimo – ha raccontato uno dei presenti – Lapo ha avuto una reazione anomala, una specie di mancamento. E’ solo una mia supposizione, ma credo che potrebbe essersi trattato di eroina. In ogni caso, lui ha detto subito che non si sentiva bene, che era troppo stanco, e che preferiva dormire nell’ alloggio”.


Verso le nove del mattino, ”Patrizia” (gli altri ospiti se ne erano andati alle tre) si e’ svegliata, ha visto che il giovane ”respirava male” e ha chiamato il 118. Tutti i protagonisti della vicenda adesso verranno ascoltati dai magistrati. Anche Lapo, non appena sara’ possibile. Per ora la loro veste sara’ quella di testimoni, visto che la vicenda si configura come un ”consumo di gruppo” che non e’ penalmente perseguibile. La polizia scientifica ha intanto iniziato le perizie sulla mezza dozzina di ovuli recuperati dal cassonetto dei rifiuti in cui i due travestiti (che finora hanno pienamente collaborato) li avevano gettati. ”Ero tanto preoccupata per il ragazzo – ha detto ‘Patrizia’ – e la mia speranza era che si riprendesse. E’ una persona molto gentile, affabile, intelligente. E corretta”.


”Sto soffrendo tantissimo per lui”, ha confidato ai conoscenti, tra le lacrime, uno degli altri due ospiti: ”Il fatto che sia una persona famosa non ha importanza. Conta solo che e’ un giovane che ha rischiato la vita”.