L’Unione: un “grazie” agli italiani all’estero

La partecipazione diretta di ventunomila cittadini italiani residenti all’estero alle primarie de L’Unione per la scelta del candidato premier rappresenta una prova di consenso e di legame con la vita politica e civile dell’Italia che merita l’apprezzamento non solo delle forze del centrosinistra, ma di tutti coloro che si propongono sinceramente di rinsaldare i rapporti con le nostre comunità all’estero. In meno di due settimane sono stati allestiti, spesso per iniziativa  spontanea e sempre con prestazioni volontarie e gratuite, centosessantatre seggi in altrettante località del mondo, con la presenza di almeno cinque garanti di diverso orientamento politico e culturale. Nonostante la frettolosa e limitata informazione, in essi si sono recate alcune diecine di migliaia di persone, in moltissimi casi sconosciute agli stessi organizzatori, a riprova che esiste un potenziale di disponibilità e di desiderio di partecipare che va al di là del raggio d’azione delle forze organizzate che agiscono all’estero.


A nome de L’Unione rivolgiamo un sentito ringraziamento a quanti hanno organizzato l’evento offrendo gratuitamente il loro lavoro, a coloro che hanno ospitato i seggi  e a tutti quelli che hanno votato, sottoscrivendo nello stesso tempo la loro adesione al programma de L’Unione. Ci scusiamo con quanti non hanno potuto farlo per mancanza di adeguata informazione o per qualche involontaria disfunzione, dando loro appuntamento alle prossime iniziative che L’Unione organizzerà in tutte le più importanti comunità italiane all’estero. Ad iniziare dalle Giornate de L’Unione, che per rispondere alla richiesta di potere usufruire di un tempo di preparazione adeguato, pervenuta da diversi paesi, sono state definitivamente fissate nei giorni 18 – 19 – 20 novembre.


Assumiamo l’impegno, inoltre, di sviluppare una rete politica ed organizzativa de L’Unione all’estero aperta e pluralistica, nella quale ogni cittadino che ritenga di dovere offrire il suo contributo per ridare slancio all’Italia e per migliorare il suo prestigio nel mondo possa riconoscersi e trovarsi a suo agio, sia che pensi di farlo con riferimento ad qualche forza della coalizione sia che intenda farlo con una motivazione personale. 


Le primarie sono state dunque solo l’inizio di un percorso che troverà altre tappe ed altre occasioni di partecipazione. Per questo invitiamo tutti a conservare il contatto stabilito in questa circostanza con i referenti locali de L’Unione e con lo stesso coordinamento nazionale (www.unioneitmondo.it; [email protected]).


Il consenso conseguito da Romano Prodi, infine, del tutto in sintonia con quello espresso da oltre quattro milioni di cittadini italiani, conferma una cosa per noi già chiara da tempo: i cittadini italiani all’estero sono soggetti di pieno diritto che sanno esercitare seriamente le loro prerogative e non intendono farsi ridurre a folla plaudente, incline ad accogliere passivamente le decisioni di chi crede di potere decidere per tutti.