Latte per l’infanzia, multa ai produttori

ROMA – L’Antitrust ha deciso sanzioni complessive per quasi 10 milioni di euro nei confronti di alcune aziende produttrici di latte per l’infanzia. Nelle accuse dell’Autorità garante per la concorrenza, le imprese avrebbero formato un cartello per mantenere prezzi elevati, maggiori della media europea anche del 300%.


Sono sette le aziende interessate dal provvedimento (Heinz Italia, Plada, Nestlè Italiana, Nutricia, Milupa, Humana Italia, Milte Italia) e avrebbero, nelle accuse dell’Antitrust, dato vita “a un’intesa restrittiva della concorrenza nel periodo 2000/2004”, violando l’art. 81 del trattato di Maastricht. E molte aziende hanno annunciato subito ricorso al Tar.


Le accuse si riferiscono soprattutto all’alto prezzo di vendita – rispetto alla media europea nel canale farmaceutico – del latte di partenza e di quello di proseguimento: nel primo caso, il prezzo è stato maggiore del 150%, con punte di oltre il 300%; nel secondo caso, il prezzo era come minimo il doppio, ma in alcuni casi pari anche al 200%.


Ma le imprese accusate di partecipare al cartello non ci stanno: “Le accuse sono infondate”, sostiene Renato Valsasina, amministratore delegato di Humana Italia: “Ci siamo sempre mossi in piena autonomia e nel rispetto delle norme vigenti”. “L’azienda – continua Valsasina – nega di aver mai preso con le altre società contatti né diretti né indiretti per limitare la concorrenza”. L’a.d. di Humana Italia rigetta le accuse dei contatti che, secondo l’Antitrust, sarebbero avvenuti attraverso le banche dati farmaceutiche, gli incontri presso il ministero della Salute e l’associazione di categoria AIIPA: “La presenza in banca dati non può essere interpretata come espressione della volontà delle aziende di scambiarsi informazioni in funzione anticoncorrenziale”.


Anche la Plasmon ha annunciato il proprio ricorso al Tar. Soddisfatto invece il commento della Cia (Confederazione italiana agricoltori): “Da tempo avevamo denunciato aumenti abnormi del prezzo del latte nel suo percorso dalla stalla al biberon: un rincaro di anche 12 volte”. Per la Cia, la situazione ha elementi sconcertanti: “Per una confezione da 900 grammi, le aziende fanno pagare anche 40 euro, quando il latte necessario per quella confezione è pagato agli allevatori solo 3,5 euro”. Sulla stessa linea la verde De Petris: “Le multe comminate dall’Antitrust sono la conferma che la battaglia condotta dalle organizzazioni dei consumatori era pienamente legittima”.