Civ Caracas, «no» all’aumento delle «quote di sostegno»


CARACAS.- Con 318 voti i soci del Centro Italiano Venezolano hanno bocciato, giorni fa, la proposta di aumento delle «Quote di Sostegno» abbinate a «Quote Straordinarie» (anmbedue con carattere retroattivo). Solo 146, dei 466 soci che hanno esercitato il diritto a voto, hanno detto «si» della proposta della Giunta Direttiva. Due i voti nulli.


La votazione é stata preceduta come di consueto da un acceso dibattito, nel corso del quale i presenti hanno espresso le loro oponioni, alcune a favore altre contro, sulla proposta dell’attuale Giunta Direttiva ed i loro dubbi sull’opportunitá di un aumento e sulla chiarezza dei bilanci presentati per l’occasione.


Nell’Ordine del giorno dell’Assemblea Straordinaria si invitavano i soci a considerare i seguenti punti:


1) un accomodo dei «Preventivi di Spese Ordinarie» approvati nell’Assemblea Ordinaria dell’anno 2005 e di conseguenza l’incremento della Quota di Sostegno alla somma di  centoquindicimila bolivares (115.000) piú IVA per ogni azione,( incremento retroattivo a partire dal mese di agosto 2005).


2) l’approvazione di quattro (4) «Quote Straordinarie» secondo l’articolo 21 «Literal H» degli Statuti vigenti, (quote retroattive a partire dal mese di settembre2005), per l’ammontare di cinquantanovemiladuecentoottantotto con 95 cent. (59.288,95) piú IVA, per ciascuna azione e per un totale di duecentotrentasettemilacentocinquantacinque bolivares con 78 cent. (237.155,78) piu IVA, da pagare mensualmente presso gli sportelli amministrativi del Centro Italiano Venezolano A.C.


3) un «Exceso de Egresos» sulle entrate del Centro Italiano Venezolano A. C. al 31 di luglio del 2005, per l’ammontare di cinquecentoventisette milioni e trecentododicimilaottocento sessantanove con 10/100 bolívares (Bs. 527.312.869,10).


4) l’apertura del «Fideicomiso bancario» delle prestazioni sociali degli impiegati del Centro Italiano Venezolano A.C. calcolate al 31 dicembre del 2004 per l’ammontare di trecentoquarantamilioni settecentosettantasettemiladuecento ottantatré con 54/100 bolivares (Bs.340.677.283.54).


I panni sporchi


«I panni sporchi si lavano in casa». Una frase, questa, rispolverata da alcuni soci del Centro Italiano Venezolano l’altra sera durante l’Assemblea Straordinaria, a proposito di un articolo apparso in queste pagine col titolo «Ya no hay dinero en las arcas del Civ»


E’ evidente che tutt’ora risulta difficile spogliarsi di vecchie consuetudini tanto radicate nel tempo. Consuetudini che, comunque, non sono mai state politica della «Voce» . Né ieri, né oggi.


Il Centro Italiano Venezolano di Caracas, checché si dica, é la vetrina della nostra Comunitá. Uno specchio nel quale si riflettono i valori intrinsechi degli italiani del Venezuela. È quasi un monumento al loro coraggio, intraprendenza, onestá, capacità di lavoro. In esso convergono l’attaccamento a questa terra e il rispetto per la cultura e le tradizioni della Madrepatria. È per questo che sbaglia chi, con una approssimazione assolutamente mercantilista e certa leggerezza, confonde il valore delle azioni del nostro CIV con quello gelido di un “listino-prezzi” nel quale, probabilmente, potranno riconoscersi altri Clubs, ma non certo il nostro.


Quel che qui preme sottolineare, comunque, é che nel CIV non ci sono stati ieri e non ci sono oggi «panni sporchi da lavare in casa». Presidenti e Giunte Direttive hanno dato il meglio di sè e se, come è umano, hanno commesso errori non sono mai stati errori tanto gravi da richiedere un voto di omertà.


Tantomeno si potrebbero accusare di illeciti i membri della Giunta Direttiva che ha presieduto il professore Vincenzo Libretti oppure quelli che compongono il «team» di Angelo Bianchini. Se di qualcosa possono essere accusate queste Giunte Direttive, anzi tutte le Giunte Direttive, é di aver assunto una responsabilitá che tanti hanno evitato. Insomma, di aver preso «il toro per le corna», invece di restare in finestra ad osservare.


Errori, senz’altro ne saranno stati commessi. Ove piú, ove meno. Ma é anche evidente che gli errori si commettono quando si sceglie di essere attori e non semplici spettatori. E’ compito di ognuno di noi contribuire a correggere tali errori, senza peró venir meno alla filosofia che ha mosso e dato forza ai pionieri del nostro Sodalizio: costruire un luogo di riunione per gli italo-venezolani, per tutti gli italo-venezolani. Un luogo nel quale la verità possa essere detta, scritta, letta senza problemi. Con il rispetto che meritiamo tutti. Perchè in una famiglia le difficoltà si superano guardandole in faccia e affrontandole insieme.