Finanziaria, lite sulla famiglia

ROMA – Vanno progressivamente delineandosi i particolari della Finanziaria 2006. Ieri, in Consiglio dei ministri, si è parlato dei fondi da destinare alla famiglia, che sono stati ridotti di 140 milioni di euro, da 1,140 miliardi a un miliardo secco. Quando si è saputo che i fondi della famiglia erano stati tagliati, l’Udc è arrivata a minacciare di far cadere il governo. Poi la polemica si è sgonfiata, col ministro centrista Giovanardi che spiegava: all’Udc è stato garantito un miliardo per la famiglia, quindi va bene così. Inevitabili le ironie dell’opposizione: “L’Udc non spaventa più nessuno – ha commentato Domenico Ria, della Margherita. – Ha ripetutamente fatto furia francese e ritirata spagnola su ben altre questioni, come la riforma elettorale e la devolution. Come si poteva prenderli sul serio adesso?”. Va però ricordato che il Tesoro ha avvertito che, in caso di aggiunte di spesa per altri emendamenti, il fondo famiglie potrebbe essere ulteriormente decurtato.


Resta da definire con precisione la struttura degli interventi. Prende forza l’ipotesi di un “bonus bebé” da 1.000 euro a partire dai secondi figli, che varrebbe per due anni. E spunta, al posto dei buoni libro, un aiuto per i bambini che frequentano asili e materne private, che rappresentano il 40% della platea delle scuole cattoliche italiane.


Nulla di fatto, poi, sul fronte degli enti locali, ai rapopresentanti dei quali Berlusconi ha chiesto “48 ore di tempo” per riesaminare il taglio di 500 milioni del fondo sociale. Infine, “niente condoni, di alcun genere”: a ribadirlo è stato ieri Gianfranco Fini.