“Via dall’Iraq, 300 alla volta”

ROMA – I soldati italiani si ritireranno progressivamente dall’Iraq, a un ritmo di 300 alla volta fino ad arrivare a un contingente di mille, che verrá ritirato in blocco. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in alcune dichiarazioni riportate nel nuovo libro di Bruno Vespa, di prossima pubblicazione, e del quale sono stati anticipati alcuni stralci alla stampa. In Iraq sono presenti circa 3.000 militari italiani, concentrati nella zona di Nassiriya. La “exit strategy” del contingente italiano, ha precisato Berlusconi, avverrà in accordo con gli alleati e le autorità irachene.


Ieri il presidente del Consiglio era a Londra, dove ha partecipato al summit dell’Unione europea. Il Cavaliere ne ha approfittato per rilanciare un suo vecchio cavallo di battaglia: la modifica del Patto di stabilità, ovvero la possibilità per uno Stato membro di sforare il 3% nel rapporto deficit/Pil: “La preoccupazione dominante della Bce è quella di contenere l’inflazione – ha spiegato il premier – ma con un’economia in stagnazione bisogna cambiare prospettiva. L’economia va sostenuta anche con interventi di spesa pubblica in deficit”. Berlusconi ha quindi escluso un prossimo declassamento dell’Italia – “Mi sembrerebbe strano: tutti i segnali indicano che c’è una ripresa in atto” – e, parlando di finanziaria, ha dichiarato che non ci saranno aumenti delle aliquote sulle rendite finanziarie. C’è, invece, l’esenzione dall’Ici (impoista comunale sugli immobili) per le chiese, non solo la cattolica: il controverso provvedimento è stato approvato dalla commissione Finanze del Senato.