Promossa l’Italia, le finanze passano l’esame


ROMA – Il Pil italiano nel 2005 crescerà dello 0,2 per cento, mentre nel 2006 è atteso salire oltre l’1,5 per cento. E’ quanto prevede il Fmi nel Rapporto a conclusione della missione in Italia. Il Fondo però invita il paese a “mantenere nel breve termine gli impegni sulla finanza pubblica”. L’obiettivo di un deficit-Pil al 4,3 per cento quest’anno infatti “è possibile da raggiungere”, come ha detto Alessandro Leipold, capomissione del Fmi in Italia, nel corso della conferenza stampa congiunta con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. La Finanziaria messa a punto dal governo italiano “è responsabile, ma siamo preoccupati per la dinamica sottostante di spesa che può mettere a repentaglio gli obiettivi”, per questo motivo “bisogna fare tutto il possibile perchè la Finanziaria esca dal Parlamento più forte di quanto è entrata”. E le misure messe a punto, ha aggiunto, “vanno già in questo senso”.


– Speriamo che la riforma della previdenza complementare vada avanti – ha poi aggiunto Ales-sandro Leipold -. La riforma del tfr è ostaggio di diversi interessi. E’ importante che si faccia.


Leipold ha messo in evidenza che i requisiti generali della riforma devono essere la “piena trasparenza ed una concorrenza adeguata”. Sempre in ambito di previdenza, il Fondo monetario internazionale ha ricordato al Governo che “entro il 2005 andrebbero rivisti i parametri alla luce delle aspettative di vita”.


Per Leipold anche la legge sulla riforma del Risparmio “sarebbe importante che passasse prima della fine della legislatura, inclusi gli aspetti riguardanti la Banca d’Italia”.


– Non è importante chi fa la concorrenza e la stabilità finanziaria – ha aggiunto il funzionario del Fmi – E’ importante come la si fa: se l’antitrust resta alla Banca d’Italia ci deve essere la massima trasparenza nelle decisioni. Se, viceversa, la si dà ad un’altra istituzione allora è importante che questa venga potenziata.


– Capisco che il Fondo Monetario faccia pressione per un allineamento delle politiche economiche del Governo ma non posso non tener conto di una Finanziaria che presenta tagli ulteriori ai fondi degli enti locali – Cosi’ Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione Comunista, ha subito commentato i risultati del Fondo Monetario internazionale.


Dal canto suo, Piero Fassino, dirigente dei DS, critico ma cauto ha sostenuto che dal Fondo Monetario Internazionale “è venuto un monito, non è venuta alcuna assoluzione alla politica di Tremonti che continua a essere pericolosamente priva di bussola e di controllo”.


Rispondendo ai giornalisti che chiedevano un commento sui risultati dell’ Fmi, Fassino ha sottolineato che il Fondo monetario ”si è detto molto preoccupato dei conti pubblici” e ha anche sottolineato la necessità di “avere strumenti di verifica e di controllo dei conti pubblici che attualmente non appaiono sufficienti e adeguati”


Di opinione opposta, naturalemente, Maurizio Gasparri, dell’esecutivo di Alleanza nazionale che ha dichiarato:


– Le valutazione del Fondo monetario internazionale sul deficit italiano e sulla possibile crescita del nostro prodotto interno lordo smentiscono le Cassandre della sinistra. Evidentemente l’Unione auspica il ‘tanto peggio, tanto meglio’, falsando la realtà e augurandosi un tracollo della nostra economia.


Il responsabile economico dei Ds, Enrico Letta, commentando le dichiarazioni del capo delegazione del Fmi in Italia, Alessandro Leipold ha invece manifestato la preoccupazione “per la sostanziale bocciatura della finanza pubblica italiana contenuta nelle conclusioni del Fon.