Zulia: una collettività unita, nonostante tutto


Il calore, l’allegria e l’ospitalità dello Zulia li ritroviamo integralmente all’interno della nostra comunità. Una comunità compatta, importante e molto grande che si è ritagliata uno spazio di rilievo sia nell’economia, di quella che è la zona dell’oro nero del Venezuela, che nella sua vita sociale, culturale e politica. Il sindaco stesso di Maracaibo, Giancarlo Di Martino, è figlio di abruzzesi e molte tra le imprese più grandi e produttive della zona sono state create da italiani. La forza di questa comunità radica proprio nella sua compattezza e senso di solidarietà. Fattori che l’hanno caratterizzata fino a che qualcuno non ha cercato di seminarvi la discordia.


Ci vuole poco a creare una rete di malintesi, di pettegolezzi striscianti, di accuse lanciate lì nella speranza che qualcuno le raccolga. Di parole che volano nell’etere per creare fratture. Un veleno che rischia di scivolare lentamente tra i connazionali mettendone a repentaglio la coesione di sempre.


La recente sfilata di moda che ha portato in passerella modelli di Casablanca e di stilisti pugliesi, realizzata nell’Hotel Maruma, aveva un chiaro fine commerciale e, come è giusto che faccia una Camera di Commercio, doveva servire da ponte per un interscambio tra gli stilisti stessi e ditte interessate a rappresentare il loro prodotto. Essendo organizzata dalla Camera di Commercio il suo fine non poteva essere quello di una serata regionale del tipo che organizzano altre istituzioni come per esempio i nostri centri sociali o regionali.


Nessuno sognerebbe di criticare uno di questi sodalizi perchè ha organizzato una manifestazione culturale senza invitare tutti gli industriali e commercianti del settore.


Ognuno deve svolgere un ruolo ben definito e, a Maracaibo, la Camera di Commercio si è limitata a svolgere, bene, il suo. Riflessioni, a posteriori, dovrebbero solamente portare ad analisi costruttive con lo scopo di migliorare in futuro. Perchè tutto può essere migliorato e a questo aiutano esperienza e ponderate osservazioni.


Ma c’è chi mesta nel torbido con l’intenzione di creare scissioni ed inimicizie nella speranza di raccogliere i frutti del “divide et impera”. Con poco successo, però, ne siamo certi. I connazionali sono più saggi di quanto qualcuno possa immaginare e tutti sanno che le divisioni riescono unicamente ad indebolire. Eventuali malintesi si risolvono guardandosi in faccia e chiarendo. Da gentiluomini.