Francia in fiamme, Chirac:”Puniremo i responsabili”



  PARIGI – Priorità assoluta, il ripristino della sicurezza e dell’ordine pubblico. Lo ha detto il presidente francese, Jacques Chirac, uscendo dal Consiglio di sicurezza riunitosi ieri pomeriggio per discutere l’escalation di violenza nelle periferie parigine. Il presidente ha concesso che la Francia deve evolvere verso “la Repubblica che tutti vogliamo”, dove regnano “il rispetto, la giustizia e l’eguaglianza delle opportunità”. Ma il punto di partenza, ha sottolineato, deve essere il rispetto della legge. Un concetto reso ancor più chiaro dalle dichiarazioni rilasciate dal premier Dominique de Villepin: “Non possiamo accettare nessuna ‘terra di nessuno’. Il governo accelererà i processi e farà in modo che i fermati possano essere presentati ai giudici per direttissima”.


La riunione del Consiglio di sicurezza, un organismo che viene convocato solo in caso di grave pericolo (l’ultima sua riunione risale a luglio, dopo gli attentati di Londra), sottolinea l’emergenza venutasi a creare in Francia, dove l’uccisione di due immigrati da parte della polizia ha scatenato una serie di violenti disordini con epicentro le periferie della capitale. Dal 27 ottobre, sono state date alle fiamme circa 3.500 automobili (1.300 la notte scorsa), decine di autobus, decine di edifici pubblici, scuole, depositi, magazzini. I fatti si configurano come una protesta degli immigrati verso una società che nega loro riconoscimenti e opportunità. Finora nessun morto, però si registrano due feriti gravi: un pompiere investito dalla fiammata di una molotov e una disabile che era a bordo di un bus dato alle fiamme. Fino a ieri sono state fermate oltre 800 persone; di queste, un centinaio sono già comparse davanti alla giustizia.


Quanto sta accadendo oltralpe accende il dibattito anche in Italia, dove già a Bologna la sinistra si è spaccata su come affrontare la questione immigrazione. Romano Prodi ieri ha voluto richiamare l’attenzione del paese su “un problema gravissimo, per decenni ormai c’è stato un grave degrado. Nelle periferie delle nostre città si vive male, non c’è posto per i bambini, vivono male gli anziani e adesso vengono anche a mancare ai sindaci le risorse per poter intervenire. Allora quello che io dico è che se vogliamo evitare situazioni di ulteriore degrado dobbiamo mettere tante risorse e tanta attenzione per le periferie delle nostre città”. Il giorno prima, Prodi aveva ammonito: quanto accade in Francia presto potrebbe accadere anche da noi. Un avvertimento che ha sollevato dure critiche dal centrodestra, con Sandro Bondi (Forza Italia) che definiva le parole del Professore “un incitamento ai disordini”.