Maracaibo protagonista della V Settimana della Lingua italiana nel mondo


Maracaibo

– Anche la circoscrizione consolare di Maracaibo è stata tra i protagonisti delle celebrazioni della V Settimana della Lingua italiana nel mondo, svoltesi dal 23 al 29 ottobre 2005. Il tema della manifestazione era “La lingua italiana tra narrativa e cinema dagli anni settanta ad oggi”. Seguendo questa traccia, la circoscrizione di Maracaibo ha organizzato una serie di attività cuturali in tutte le scuole e i licei iscritti a questa sede consolare (regione Zulia, Táchira, Mérida e Trujillo). I bambini della scuola elementare hanno lavorato all’analisi del Pinocchio di Collodi e di Don Camillo e Peppone di Guareschi; i ragazzi del liceo hanno lavorato sul testo dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni


Secondo la dottoressa Valeria Mirisciotti, direttrice didattica della sede consolare di Maracaibo, la quinta edizione della settimana della lingua italiana “ha voluto offrire un panorama di confronto fra la narrativa e la cinematografia italiana degli ultimi decenni nei loro molteplici aspetti, profondamente differenziati per interessi tematici, per scelte linguistiche e di genere, per ascendenze artistiche e sensibilità socio-culturali. In particolare per l’uso dell’italiano nella pagina scritta e nel parlato cinematografico e dei filmati televisivi. In sintesi, sono state analizzate opere narrative e la loro trasposizione filmica”.


La favola di Pinocchio è stata scelta perché si caratterizza per avere una bellissima scenografia, ricchezza di colori e stupendi costumi. Ad esempio, lo scorso 26 ottobre, nel “Colegio Rosmini”, della regione Zulia, gli alunni hanno rappresentato ogni personaggio della fiaba, e interpretato la canzone di Johnny Dorelli “Carissimo Pinocchio”. Inoltre, hanno preparato la rappresentazione teatrale di Don Camilo e Peppone, un’opera che fa rivivere l’atmosfera allo stesso tempo allegra e maliconica del piccolo paese dell’Emilia Romagna, Bruscello, contestualizzato agli anni 50′. Un racconto gradito al pubblico grazie alla simpatia e al tocco d’ironia dei personaggi.


Tra i diversi invitati che hanno preso parte all’evento anche il direttore del “Colegio Rosmini”, padre Felice Muratore, la direttrice didattica Valeria Mirisciotti, autorità del Comites e Cgie e una numerosa partecipazione dei rappresentanti degli alunni.


Anche i bambini della scuola elementare del Centro Culturale venezolano-italiano di Maracaibo, questo venerdì 4 novembre, sono stati protagonisti dell’interpretazione di Pinocchio in una simpatica recita, organizzata dalla professoressa Graziana Compiani; mentre in altre scuole come il Don Bosco e Metropolitano di San Cristóbal sono stati organizzati concorsi di disegno e trasposizioni cinematografiche ispirate al personaggio di Collodi.


Oltre a queste attività, il Consolato di Maracaibo in collaborazione con il Centro Culturale Italiano di Caracas e il teatro Naku, ha presentato alla Casa d’Italia di Maracaibo l’opera teatrale “La harina / El lobo”, a cura del gruppo “Tanti Cosi Progetti”, creato da Danilo Conti e Antonella Piroli. Sono stati presentati due spettacoli, entrambi il 27 ottobre. Il primo si è tenuto in mattinata e vi hanno assistito circa 250 studenti del Colegio Rosmini, l’altro alla sera di fronte a un nutrito pubblico.


– Tanti Cosi Progetti è un gruppo teatrale che nasce a Ravenna nel 1993 – racconta Danilo Conti -. La sua apparizione ufficiale risale all’anno 1994. Eravamo io e Antonella Piroli, poi si aggiunse Francesca Proia, nel 1999. Gli spettacoli prodotti si rivelano fin dall’inizio legati ad una concezione straniata e solitaria del corpo, che condivide il claustrofobico spazio scenico con oggetti che divengono protagonisti di cupe ed enigmatiche visioni.


In questi anni, Conti ha realizzato numerosi spettacoli presentati in festival italiani ed europei, dal festival del teatro di figura di Cervia a Santarcangelo, da Tolosa a Segovia, da Monaco a Neuchatel, raccogliendo significativi riconoscimenti tra cui quello di “miglior opera teatrale” al festival spagnolo Vall d’Albaida per L’osservatorio di Palomar (1995). La compagnia è stata finalista nel 1998 al premio Eti/Stregagatto con lo spettacolo “I tre porcellini”. “Le ceneri” di Lola Montès è stato invitato al festival internazionale dell’UNIMA (l’organizzazione internazionale del teatro di figura).


Danilo Conti, come sottolinea la dottoressa Miriscotti, ha offerto “uno spettacolo di teatro di avanguardia sperimentale, di reinterpretazione di favole della nostra infanzia e di racconti popolari, come Cappuccetto Rosso e il Minotauro. Si tratta di racconti piuttosto amari, proposti da una prospettiva pessimista e cruda, sottolineata da un allestimento scenico cupo, poco illuminato. Questo tipo di teatro, ovviamente, si rivolge agli adulti, che assistono a storie ch ruotano attorno alla presenza di mostri ovvero del male, che poi alla fine sempre riesce a imporsi.


In sostanza, conclude la Mirisciotti, vengono rappresentati i mostri che albergano dentro di noi.


Lo spettacolo teatrale è stato assai applaudito da un pubblico che ha mostrato di gradire la problematicità delle tematiche esposte. Un plauso in particolare all’allestimento scenico, capace di dar vita, fondendo corpo, voci e oggetti, a personaggi che sembravano esser vivi.