Ciampi: “Mai l’Italia tanto unita come oggi”


RIETI – “Nella sua storia, l’Italia non è mai stata così unita, nella cultura, nei sentimenti, come lo è oggi. Lo slancio con cui ovunque sono accolti e fatti propri i simboli della nostra unità, l’inno di Mameli e il Tricolore, ne è la conferma”. Queste le considerazioni del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in visita ufficiale a Rieti, novantaseiesima provincia visitata nel suo settennato al Quirinale.


– Tutti parlano lo stesso linguaggio – ha continuato Ciampi – tutti hanno progetti simili. I giovani, soprattutto, sono animati ovunque dalla stessa cultura e dalle stesse ambizioni, si sentono tutti al tempo stesso italiani ed europei, hanno le stesse esperienze di viaggi e di incontri con i loro coetanei di altri Paesi.


Da questo nuovo modo di concepire la cultura di governo, il capo dello Stato ravvisa “una nuova idea di come si può favorire il progresso del proprio territorio”. Quello di Rieti, in particolare, è caratterizzato da una posizione unica, quell’essere “l’ombelico d’Italia” a confine tra tre regioni e sette province che nel passato è stata “la vostra caratteristica, ma anche, per certi aspetti, il vostro punto debole. Ma è, potenzialmente, la vostra forza”.


Una provincia “composita con un’identità complessa”, ha aggiunto il Presidente, che deve trovare non un solo itinerario di progresso ma che si deve proporre “di sviluppare tutte le diverse risorse, attuali e potenziali, del territorio e della gente”.


Dall’olio della Sabina alle piste sul Terminillo fino al nuovo polo universitario, c’è tanto su cui puntare per rilanciare l’economia della regione, con sacrificio, certo, perché, ha ricordato Ciampi “il progresso non nasce dalla Natura, e neppure soltanto dalla Storia. Nasce da quello che siamo oggi, da quello che vogliamo diventare, e da quello che saremo capaci di diventare”.


Tornando all’Europa e ai nuovi giganti asiatici, Ciampi ha affermato che “vederli nascere sapendo che impiegheranno generazioni per raggiungere il livello di diffuso benessere che noi conosciamo, dovrebbe essere per noi motivo di prospettive positive, più che di seria preoccupazione”.


A questo confronto l’Europa arriva unita, ha detto ancora il capo dello Stato.


– Talvolta sembra che non ce ne rendiamo conto, ma in verità abbiamo compiuto un miracolo: nell’arco di una o due generazioni, senza guerre o conquiste militari, abbiamo unificato il nostro continente – ha commentato -. In tutta l’Europa regnano la pace, e la democrazia, che sono il terreno naturale per il progresso.


Dunque, il mondo ci vede come “una grande potenza, pacifica per sua natura e per sua scelta, che ha creato un modello di istituzioni capaci di far regnare, nelle relazioni fra nazioni diverse, la Fratellanza, la Giustizia e la Pace” che però, se c’è da intervenire, “in conflitti anche remoti” ne ha i mezzi e la volontà politica, sempre “come garanti del progresso, della democratizzazione, del rispetto delle minoranze”. Contro “l’incertezza, il disagio, e la paura del mondo e del futuro” degli euroscettici, Ciampi ha ribadito che “è soprattutto della paura che bisogna avere paura”.


– La lezione che dobbiamo trarre da un esame del quadro economico-politico dell’Europa d’oggi – ha proseguito – è che “gli esami non finiscono mai”: che nessuno può riposare sugli allori; che il mondo di domani sarà quello che noi vorremo che sia, sarà effetto di quello che noi faremo.


Dunque rimboccarsi le maniche, nella consapevolezza che la provincia italiana “non è una provincia povera”.


– E quanto alla provincia di Rieti – ha concluso il Presidente – , la vostra è una provincia serena, che si colloca molto in alto in Italia nelle classifiche della qualità della vita.