Una piccola isola con una lunga storia


Sono circa 150 gli anni che contano la presenza della comunità toscana in Venezuela, e in particolare degli abitanti della bellissima Isola d’Elba. Ma perchè un esodo così numeroso di agricoltori, vinicoltori, commercianti e professionisti di questa meravigliosa isola del Mar Tirreno ha scelto il Venezuela come patria? A spiegarcelo il dottor Arnoldo Paolini Ricci, studioso del fenomeno migratorio, in un’interessante conferenza organizzata dall’Associazione Toscani presso la sede della Chiesa della Madonna di Pompei.


L’incontro si è aperto con il benvenuto del presidente dell’associazione Toscani, il signor Piero Meli che, dopo un commosso ringraziamento ai numerosi partecipanti, ricorda i valori su cui si fonda l’organizzazione, ovvero il desiderio di mantenere vive le relazioni con la terra di origine quale culla di memoria, tradizione e cultura. L’associazione Toscani in Venezuela è in procinto di festeggiare il suo ventesimo anniversario, anni di attività continua ed ininterrotta. Il gruppo, formato da toscani di origine, discendenti e simpatizzanti della bella regione, non persegue fini politici né di lucro, favorendo iniziative a favore dei giovani, degli anziani e dei corregionali, aiutando coloro che si trovano in stato di bisogno ed incentivando l’organizzazione di eventi sociali. Nell’interesse di proseguire nella sua attività di sostegno al legame tra la comunità toscana in Venezuela e la regione d’origine, l’associazione ha dato vita ad un gruppo di giovani attivisti, dai 15 ai 30 anni, che s’impegnano a mantenere vivo l’interesse e il sodalizio per il futuro.


Ma torniamo alla conferenza. L’intervento del dr. Paolini si è aperto con una pennellata di colori vivaci dell’Isola d’Elba (un piccolo paradiso naturale circondato dal Mar Tirreno), per poi seguire nella minuziosa descrizione degli eventi storici che hanno segnato la vita dei suoi abitanti. Anni ed anni di conquiste e sottomissioni, vittorie e sconfitte, una storia davvero lunga per un’isola così piccola.


Il racconto del dr. Paolini ha rappresentato una bellissima occasione per vivere un tempo che non c’è più e ricordare quanto ricca è la tradizione dell’Italia, ma soprattutto ha voluto risolvere un quesito davvero curioso: perchè tanti elbani in Venezuela?


La massiccia immigrazione degli elbani in Venezuela è un caso davvero particolare; la corrente migratoria più numerosa è stata nel XIX secolo, intorno al 1850, e si estese fino al XX secolo. La lunga storia di aggressioni e gli strenti sofferti dagli abitanti dell’Isola d’Elba da parte dei governanti e delle regioni confinanti, dalle scorribande dei pirati turchi, dalle malattie che uccidevano non solo uomini, ma raccolti e animali, avevano danneggiato non poco l’economia dell’isola. L’emigrazione degli elbani verso il Venezuela fu progressiva e naturale; all’isola giungevano navi cariche di merci provenienti dal Mediterraneo che ripartivano per diverse destinazioni, tra le quali il Venezuela. Alcuni degli isolani iniziarono a scoprire queste nuove terre ed individuarono l’opportunità di costruire lí il proprio futuro. Man mano che il paese si popolava, aumetavano le occasioni di scambi tra i due continenti: pelli di coccodrillo, cafe, piume di pavone dal Venezuela; formaggio, olio, vino, prodotti per la costruzione di case dall’Italia. I primi elbani si insidiarono nelle Ande venezuelane in Merida, Táchira e Trujillo a causa del cilma favorevole, ma successivamente si spostarono in tutto il paese.


“Per certo la immigrazione italiana proveniente dall’Isola d’Elba è stata la più numerosa che il Venezuela abbia ricevuto dall’Italia prima della Seconda Guerra mondiale. Questa gente si adattò al paese in poco tempo e contribuì con il suo lavoro all’immigrazione deli altri italiani” ci conferma il dottor Paolini. Tra i presenti anche il famoso giornalista venezuelano Nelson Bocaranda, anch’egli di origini toscane.


La conferenza si è chiusa con un ricco banchetto, l’insofferenza delle ore passate a ripercorrere la nostra storia ha lasciato posto all’allegria toscana. Il presidente dell’associazione, Piero Meli, ci promette un II incontro con gli elbani e noi ci saremo, lasciando che la storia ci stupisca ancora una volta.