Urso: “Più attenzione sui sequestri”

Caracas – E’ un viceministro stanco, quello che ci concede l’intervista, indaffaratissimo nella tre giorni venezolana, passata correndo tra Miraflores, Tamanaco e diversi ministeri.


E’ stanco ma felice, gli accordi firmati  tra Italia e Venezuela sono storici, lo stesso Chávez li ha definiti “un vero record e un fatto storico”. Iniziamo l’intervista partendo dal piano ferroviario.


Un gruppo di imprese italiane ha presentato un nuovo piano ferroviaro per il Venezuela, 908 chilometri. Che effetti può avere sulla collettività italiana un progetto di queste dimensioni?


 Molto  importanti, soprattutto per la realizzazione di quei poli di sviluppo che verranno costruiti lungo il percorso ferroviario, con l’obiettivo di tornare a popolare un’area di vecchi insediamenti italiani che negli ultimi decenni si è spopolata. Poli  produttivi tipici della nostra cultura del lavoro: agricoli, agroalimentari, forestali, siderurgici. Crediamo  che assieme alle imprese degli italiani che verranno, si potranno sviluppare nuove opportunità per i  residenti in Venzuela.


Ottime notizie, quindi, per gli italo venezuelani?


Certo, devo sottolineare che gli italovenezuelani sono in questo paese l’ossatura industriale, sociale ed economica, e sono i primi  che trarrebbero il massimo giovamento dalla fase di sviluppo e modernizzazione del paese, soprattutto in un’area, quale quella meridionale, che nel futuro potrebbe essere collegata stabilmente con il Brasile, e quindi col più grande mercato del Mercosur


Durante la sua missione ha affrontato il problema dei sequestri?


Questo è l’altro livello della nostra presenza qui in Venezuela, di cui si sta occupando Bettamio. Ha incontrato il ministro della Giustizia e degli Interni venezuelano, e le autorità locali, affinché si faccia il massimo per la tutela della comunità italiana, sottoposta a un’ondata di sequestri senza precedenti.


Ha incontrato esponenti della nostra collettività ?


Li ho incontrati nella nostra residenza. E’ una comunità importante, influente, radicata nel paese, che guarda con inquietudine alla nuova fase del Venezuela, e che speriamo di poter rassicurare sulle prospettive del paese. Ho ascoltato con attenzione quello che mi hanno detto. Soprattutto mi hanno parlato della insicurezza della comunità, e delle preoccupazioni sulle iniziative in campo internazionale, che potrebbero condurre il Venezuela in uno stato di isolamento.


Come è andato l’incontro Chávez?


Bene, Chávez considera l’Italia, ed anche, ha sottolineato, la comunità italiana come amici, e considera il governo italiano come uno dei più importanti interlocutori europei internazionali, con il quale ha stabilito rapporti privilegiati, di cui speriamo possano  beneficiare le imprese italiane, ed anche la comunità italiana che deve sentirsi sicura, e ben voluta nel paese dove opera, dove è nata.