Lotta dura al precariato

ROMA – Sono almeno 30 mila i precari dell’informazione ma potrebbero essere molti di più: è la stima fatta dal segretario della Federazione nazionale della stampa (Fnsi) Paolo Serventi Longhi, che ha partecipato all’incontro di presentazione della campagna “Precariare stanca” promosso dalla sinistra diessina.


Nel mirino la legge Biagi e in primo piano la proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dai parlamentari della sinistra dei Democratici di sinistra che punta ad abrogarla e a combattere il precariato. Un fenomeno drammatico che incide pesantemente sulla vita di moltissimi giovani, ha sottolineato Serventi, che ha annunciato un prossimo incontro con Romano Prodi.


La lotta alla precarietà, hanno detto Vincenzo Vita e Fabio Mussi, deve essere al primo punto del programma dell’Unione: in Italia sono quattro milioni e mezzo le persone che lavorano senza diritti e senza tutela che attendono risposte dalla politica. E per loro la sinistra diesse è pronta a fare una vera e propria “battaglia politica”. Prima tappa l’attivazione di un comitato per il sostegno della legge popolare contro il precariato, presidente Stefano Rodotà.


Nell’informazione, il fenomeno sta assumendo dimensioni preoccupanti: precariato significa, è stata la valutazione unanime, meno libertà, il lavoratore precario è facilmente ricattabile e privo delle tutele necessarie per poter svolgere appieno il proprio lavoro: “I lavoratori sono diventati merce”, ha detto Silvia Garambois (Stampa Romana) che ha criticato duramente la legge Biagi, provvedimento fatto di parole come “distacco”, “appalto”, “affitto”.


“Non si parla più di flessibilità – ha detto Mussi – ma di ben altro. Non siamo estremisti come non è estremista la nostra proposta: di fronte alla svalorizzazione drastica del lavoro bisogna intervenire con decisione”. Roberto Natale (Usigrai) ha illustrato la situazione del lavoro precario in Rai, mettendo in evidenza il ruolo della magistratura, a cui si ricorre sempre più spesso nelle cause legate alle assunzioni e richiamando le parole di editori come Carlo De Benedetti secondo i quali la legge Biagi ancora non basta: in una intervista al Corriere della Sera del 2 dicembre, ha ricordato Natale, De Benedetti affermava: “Sul mercato del lavoro c’è una elasticità insufficiente. Treu ha iniziato, la legge Biagi ha incrementato ma bisogna fare di più, molto di più…”.


Nella foto: una vignetta tratta dal sito www.afnews.net.