“Fissare i confini tra affari e politica”

ROMA – Rapporti tra politica ed economia e “questione morale”: sono i temi che il caso Unipol ha forzatamente posto al centro del dibattito politico nel centrosinistra dopo la pubblicazione, da parte del quotidiano Il Giornale, della trascrizione di una telefonata tra il segretario dei Ds, Piero Fassino, e Giovanni Consorte, l’ex ad di Unipol (da ieri indagato anche per associazione a delinquere in merito al caso Antonveneta). Una conversazione assolutamente irrilevante sotto il profilo legale, tanto che avrebbe dovuto restare secretata; ma che ha sollevato tutta una serie di riflessioni e polemiche a livello politico.


Sulla questione è intervenuto ieri il leader dell’Unione, Romano Prodi. Le sue parole, che chiamano ad una rigorosa separazione tra attività politica ed economica, sembrano aver ricompattato l’Unione. Rifondazione comunista, Comunisti italiani, esponenti dei Ds critici verso Fassino e lo stesso segretario della Quercia hanno idealmente sottoscritto quanto il Professore ha spiegato in un intervento pubblicato ieri da La Stampa.


“Le cronache di queste ultime settimane – scrive il Professore nel suo intervento sul quotidiano torinese – ci dicono che è esistita ed esiste una vicinanza tra politica e centrali economiche che, in taluni casi, ha debordato oltre i confini: non oltre i confini del lecito dal punto di vista giuridico, ma oltre i confini dell’opportunità politica”. Si è così legittimata, aggiunge Prodi, “quella sotterranea deriva qualunquista secondo la quale la politica è una cosa sporca, i politici sono tutti uguali”. E’ quindi giunto il momento, dice il leader dell’Unione, di fare un passo indietro per allontanare “i sospetti di vicinanza e di collusione con i grandi centri del potere economico e finanziario. La politica deve essere ‘altra’ da essi: deve governare, orientare, vigilare, se è il caso, punire. Non deve ‘partecipare’ alle vicende dell’economia”. Solo così, sottolinea, potremo essere i referenti di tutti quegli italiani che “alla classe dirigente del centrosinistra riconoscono una maggiore tensione morale”. Nel pomeriggio, a margine di un incontro organizzato da Rosy Bindi a Sinalunga (Siena), Prodi, rispondendo ai cronisti, ha dichiarato: “Non è solo necessaria ma indispensabile” una separazione tra politica ed economia. “Tutto il paese lo chiede – ha aggiunto – e chiede regole e chiede comportamenti, perché le leggi non bastano. Su questi temi abbiamo periodi di commistione eccessiva e abbiamo avuto anni in cui sono emersi i valori materiali dominanti quasi che il Paese debba essere forzatamente guidato da interessi economici. Io credo – ha concluso Prodi – che l’Italia abbia bisogno di orizzonti diversi, di regole e di separazioni nelle responsabilità tra il mondo economico e il mondo politico”.