Aviaria, Storace: “Siamo preoccupati”

ROMA – “Preoccupano” i casi di influenza aviaria nell’uomo verificatisi negli ultimi giorni in Turchia. L’ammissione è del ministro della Salute, Francesco Storace, che ha comunicato di aver convocato per oggi un vertice al ministero con gli esperti del centro per il controllo delle malattie e il dipartimento per la veterinaria. “È pur vero – ha detto il ministro – che si tratta di contagi da animale a uomo, ma questo non significa che si debba essere meno preoccupati. Conosceremo meglio la situazione nelle prossime ore. Noi abbiamo preso da tempo numerose misure e speriamo che siano sufficienti”.


Ieri le autorità turche hanno dato notizia di cinque nuovi casi di contagio umano da virus H5N1. Tre pazienti ad Ankara e due nella cittadina di Van, nell’est della Turchia, sono risultati positivi al ceppo dell’influenza aviaria che può essere letale per gli umani. Il governatore di Ankara Kemal Onal ha dichiarato all’agenzia stampa statale Anatolia che la malattia è stata diagnosticata a due bambini di 5 e 2 anni e a un 60enne nella capitale, circa 400 chilometri dalla città più densamente popolata del Paese, Istanbul. Altri due bambini sono risultati positivi allo stesso ceppo del virus a Van, circa 800 chilometri a est di Ankara. L’agenzia dice inoltre che un bimbo di 5 anni è stato ricoverato con sintomi sospetti a Corum, nella Turchia centrale.


I due piccoli infetti nella capitale sono stati portati in ospedale dalla vicina Beypazari dopo essere stati a contatto con uccelli selvatici morti. I loro genitori sono risultati negativi alla malattia, come pure una famiglia a Istanbul ricoverata perché mostrava i sintomi del virus.


Sembra molto probabile che i bambini morti nella regione di Van abbiano contratto il virus direttamente dai polli. Resta però il timore, negli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità, che il virus muti, dando vita a un ceppo influenzale letale, perché nuovo e quindi immune agli anticorpi finora sviluppati dall’uomo, e facilmente trasmissibile da persona a persona.