“Terrorismo, minaccia immanente”

ROMA – E’ il terrorismo la minaccia “immanente” per l’Italia, e i Carabinieri hanno investito nel 2005 ”tutte le risorse” per neutralizzarla: 13.000 i controlli preventivi compiuti, molti gli arresti. Ma questo impegno – ha assicurato il generale Luciano Gottardo, comandante generale dell’Arma , tracciando, ieri, il bilancio di un anno – non è andato a discapito della lotta alla mafia (85 i super-latitanti arrestati), di quella al traffico di esseri umani (900 arresti e 47.000 clandestini rintracciati), o del contrasto alla criminalità diffusa (390.000 denunciati e 9.000 interventi al giorno in seguito alle 18.000 chiamate quotidiane al 112).


Gottardo ha parlato in occasione dell’inaugurazione dell’Anno accademico della Scuola ufficiali dell’Arma, evento al quale hanno presenziato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, insieme ai ministri Martino, Fini e Matteoli, al sottosegretario Letta, al capo di Stato maggiore della Difesa, Di Paola.


Il ministro della Difesa, Antonio Martino, ha sottolineato il ruolo svolto dagli oltre 1.000 militari dell’Arma impegnati in Iraq, Bosnia e Kosovo nelle Msu (e Ipu), le Unità specializzate multinazionali che hanno avuto un “grande apprezzamento da parte delle altre nazioni”. Non a caso, ha aggiunto, si è guardato al modello Msu per la costituzione, a Vicenza, della nuova gendarmeria europea e del Coespu, un centro di eccellenza, gestito dall’Arma, per la formazione di 4.000 istruttori delle forze di sicurezza di stati afro-asiatici.


Terrorismo. Lo scenario operativo, ha detto il generale Gottardo, “si caratterizza ancora per l’immanenza della minaccia terroristica”. In questo contesto, i carabinieri hanno compiuto “oltre 13.000 controlli preventivi a luoghi di aggregazione di stranieri provenienti da Paesi a rischio”. I militari del Ros, in particolare, hanno arrestato “numerosi appartenenti o fiancheggiatori di organizzazioni terroristiche islamiche”, identificando anche l’ultimo attentatore della strage di Nassiriya.


Mafia, camorra e ‘ndrangheta. I carabinieri hanno rafforzato il loro dispositivo in Campania, in Calabria (nella Locride è in corso di istituzione un apposito reparto per contrastare la ‘ndrangheta) e in Sicilia. In tutto sono stati catturati 85 latitanti di spicco, 1.000 persone sono state denunciate per associazione mafiosa, sono stati sequestrati 8.500 chili di droga e beni per 200 milioni di euro.


Tratta degli schiavi. Nel contrasto all’immigrazione clandestina, anche nel 2005 l’Arma “ha continuato a fornire il proprio concorso al dispositivo interforze, attraverso il pattugliamento in mare, la vigilanza ai centri di accoglienza, la ricerca di irregolari”. Nel 2005 ne sono stati rintracciati 47.000, mentre sono stati effettuati 900 arresti per reati connessi all’immigrazione illegale.


Criminalità comune. La risposta dei carabinieri ai fenomeni di cosiddetta criminalità diffusa “è confermata dalle circa 390.000 persone denunciate nell’ultimo anno, di cui più di 83.000 in stato di arresto». Con particolare riferimento alla sicurezza delle prossime Olimpiadi invernali di Torino, poi, i carabinieri impiegheranno 3.500 uomini in rinforzo ai reparti del territorio.


Emergenza 112. In seguito alle 18.000 chiamate al numero di emergenza, i carabinieri hanno compiuto una media di 9.000 interventi quotidiani. Ma il servizio ai cittadini viene reso anche attraverso Internet: è infatti in corso di estensione a tutta Italia la “denuncia via web”, già attivata con la polizia in 68 province. Gli accessi al sito dell’Arma sono 16.000 ogni giorno.


Presenza sul territorio. L’Arma istituirà presto 60 nuove stazioni, 3 comandi di compagnia e diverse tenenze. Entro l’anno, poi, oltre 700 carabinieri di quartiere si aggiungeranno ai circa 1.900 attualmente impiegati.


Più risorse. Per il generale Gottardo è “indilazionabile il finanziamento di un piano straordinario di realizzazioni infrastrutturali”, anche per far fronte “alla sempre più diffusa presenza di personale femminile”. Donne che finora si sono “pienamente integrate”, come dimostra “l’affidamento del comando di Stazione, per la prima volta, ad un maresciallo donna”.