Caracas, inizia il Social Forum


CARACAS – Inizia oggi, martedì 24 gennaio, a Caracas il Global Social Forum, un appuntamento oramai consueto della sinistra internazionale che si celebra ininterrottamente dal 2001, anno in cui l’incontro tra movimenti e organizzazioni dai quattro angoli del mondo si inaugurò a Porto Alegre.


 


Il Foro calamiterà in Venezuela ospiti, di tutte l’età, provenienti da più di cinquanta paesi, la maggioranza latinoamericani. Colombia, Brasile, Cuba, Porto Rico e Costa Rica saranno quelli più rappresentati, ma ci saranno anche parecchi ospiti europei e statunitensi, molti dei quali arrivati qui, assieme alle proprie organizzazioni (da quelle cattoliche a quelle di sinistra) già la settimana scorsa.


 


Caracas sarà la città più cosmopolita in Sud America, almeno per i prossimi 5 giorni. Tanto durerà il Social forum, una toccata e fuga che, nell’intenzioni degli organizzatori, dovrà dare un contributo importante all’approfondimento di tanti temi legati tra di loro da un unico filo, il rifiuto del verbo capitalista e neoliberale. Non è la prima volta che il Venezuela organizza un incontro di queste dimensioni, già l’estate scorsa, durante il festival internazionale della gioventù, arrivarono centinaia di delegazioni, financo dalla Corea del Nord. La città si animò improvvisamente. Furono giorni di riflessione, ma anche di festa, per i tanti ragazzi che contemporaneamente si conoscevano.


 


Questa volta i partecipanti dovrebbero avere un’età media più alta, ed essere in numero maggiore. Fare previsioni però non è facile. Cifre differenti passano di bocca in bocca, fino ad arrivare alle speranza degli organizzatori: 150 mila persone, inclusi i venezuelani che si sposteranno dall’interno del paese. Una presenza massiccia, con un  primo grande scoglio: i posti letto, per una città che non ha strutture adeguate per tanti ospiti.


 


Come di consueto, è stato organizzato un accampamento giovanile in cui pernotteranno almeno 20 mila persone. Dopo aver scartato “ Parque Central” è stato scelto il parco Vinicio Adames, un po’ fuorimano ma ampio e spazioso da poter accogliere tutte le tende.


 


Un’alternativa all’accampamento, per chi di stare all’aria aperta proprio non ha voglia, è  l’alloggiamento solidale, attraverso la pagina web del foro. Gratuito o a basso costo, sui 15 dollari, ad offrire alloggio sono stati 144 venezuelani, e di risposta hanno ricevuto decine di e-mail: studenti, persone anziane, giocolieri, ingegneri, giornalisti, tutti in cerca di un tetto per soli cinque giorni. Come Manuela, italiana, che scrive: “Dopo tanti anni di vita in America Latina, non mi fido a stare nell’accampamento”.


 


A Manuela non è andata bene, l’unica offerta che ha trovato libera è a Los Teques, un po’ lontanuccio. Juan Guzman, clown ciclista, scrive : “Per me l’accampamento è un po’rischioso, visto che porto con me strumenti da teatro e la bicicletta,  inoltre a Porto Alegre si faceva festa  fino alle 8 del mattino e diventava difficile partecipare alle conferenze il giorno dopo”.


 


L’alloggiamento solidario non è sicuramente quello che sceglierenno i grandi ospiti della sinistra internazionale, molti dei quali pernotteranno presso l’Hotel Hilton. Il presidente Chávez parteciperà al forum, ha annunciato, non in quanto Capo di stato, ma come parte del movimento, replicando, quindi, quella stessa doppia natura messa in luce durante la riunione di Mar de la Plata, dove per la prima volta un presidente partecipò contemporaneamente al vertice e al suo contro-vertice. Annullato all’ultimo minuto l’arrivo del presidente brasiliano Lula, al suo posto ci saranno il  ministro-chefe da Secretaria Geral da Presidência da República do Brasil, Luiz Dulci e il segretario aggiunto al Tesoro José Antonio Gragnani, entrambi italo-brasiliani. Di grande richiamo la presenza dello scrittore uruguaiano  Eduardo Galeano, autore del best sellers “Le vene aperte dell’America Latina”. Ci sarà poi Tilio Borón, direttore di uno dei più importanti gruppi di ricerca economica e sociale sudamericano, il gruppo CLACSO (Argentina), Pablo González Casanova, della rete a difesa dell’umanità (Messico), Samir Amin, direttore del Foro del terzo mondo (Egitto), e infine Danielle Mitterand, presidente della Fondazione Francois Mitterand.


Anche dall’Italia verrano alcuni esponenti politici. Per Rifondazione, come ci conferma l’ambasciata d’Italia a Caracas, verranno Gennaro Migliore, Carlo Cartoccio, Marco Consolo. Pernotteranno presso l’Hotel Tamanaco. Arriverà anche un rappresentante di Slow Food mentre non ci sarà nessuna delegazione dei Ds né della Margherita, né sono previsti arrivi dal  mondo dello cultura…a meno che qualcuno non decidesse di farci una sorpresa, parola di Beppe Grillo.