Gas, varato il piano anticrisi

ROMA – Arriva il piano di emergenza gas: il governo approva il decreto che consentirà di bruciare olio, invece che metano, in alcune centrali per produrre elettricità e decide di ridurre di un’ora l’accensione giornaliera dei termosifoni abbassando di un grado la temperatura. Un pacchetto di misure che consentirà di risparmiare 30-45 milioni di metri cubi di gas al giorno, frenando il ricorso alle scorte che, agli attuali ritmi di prelievo – 100/140 milioni di metri cubi al giorno, spiega il ministro Claudio Scajola – rischierebbero di scendere sotto il livello di guardia a metà febbraio.


Ma il piano anti-emergenza non sarà a costo zero, ammette lo stesso Scajola al termine del Consiglio dei ministri straordinario sull’emergenza: “E’ possibile qualche piccolo rincaro delle bollette. Non credo ci saranno costi particolari ma forse qualche piccolo aumento che non inciderà più di tanto”. Scajola parla di situazione “preoccupante”, e torna a chiedere “collaborazione” e qualche “sacrificio”. Promettendo di controllare e garantire che tutti rispettino le norme, pena anche sanzioni.


E mentre ieri dalla Russia sono arrivati 6 milioni di metri cubi di gas in meno – l’8,1% in meno dei 74 milioni di metri cubi chiesti, ha fatto sapere l’Eni – Scajola conferma che domani volerà a Mosca, anche per incontrare il ministro dell’Energia e chiedere il rispetto dei contratti di fornitura con l’Italia. A far scattare l’emergenza in Italia – spiega comunque il ministro – non è stato solo il freddo che ha spinto i consumi ma anche le esportazioni di elettricità verso l’estero. Ieri, ad esempio, sono stati venduti all’estero 33 milioni di chilowattora. Una quantità per la cui produzione sono necessari – spiegano gli esperti del Rie – oltre 6 milioni di metri cubi di gas: un ordine di grandezza equivalente al taglio della fornitura russa. L’export è comunque un “segnale positivo”, precisa Scajola, spiegando che significa che il nostro sistema “è diventato competitivo”. “Stiamo consumando 400-440 milioni di metri cubi contro 300 milioni importati” puntualizza Scajola, spiegando che da giorni “attingiamo alle riserve per 100-140 milioni di metri cubi. Un ritmo che avrebbe visto il sistema obbligato – senza interventi come quelli messi oggi in campo – a intaccare le risorse strategiche”, cioè i 5 miliardi di scorte che rappresentano lo zoccolo duro per affrontare situazioni eccezionali. Con la riduzione dei tempi e delle temperature dei termosifoni si punta a risparmiare 5-10 milioni di metri cubi al giorno. Con la deroga alle leggi di tutela amientale al fine di far marciare centrali a olio invece che a gas, è previsto un risparmio compreso tra i 25 ed i 35 milioni di metri cubi di gas al giorno.


E mentre per domani i prefetti di alcune città, come Roma, hanno già convocato una Conferenza permanente di emergenza per monitorare l’applicazione delle norme, l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, torna a ribadire che la crisi rischia di non essere temporanea: “Fino al 2007-2008 con il problema degli approvvigionamenti ci dovremo convivere” sottolinea, per poi essere più tranquillizzante: “Non verranno toccati in alcun caso i consumi di gas”.