Alitalia, ancora disagi: oggi 170 cancellazioni

ROMA – Nuove cancellazioni di voli Alitalia. Lo annuncia la compagnia aerea che prevede, per oggi, 170 voli in meno. Alle 20,00 di ieri, invece, ne erano stati cancellati 175, a fronte di 460 collegamenti effettuati, il 75% dell’intero operativo della giornata sull’intera rete. “Nessun particolare disagio – ha affermato l’azienda – è stato riscontrato negli aeroporti e tra i passeggeri, grazie alle informazioni fornite attraverso il Numero Verde e Internet”, rispettivamente lo 800 650055 o il sito www.alitalia.it. Per il Venezuela ricordiamo il numero dell’ufficio Alitalia nell’aeroporto di Maiquetía (0212-3551953) e dello Help Line Agencias de Viajes (0212-2084130).


Il perdurare ormai da una settimana di iniziative sindacali che stanno mettendo a dura prova un’azienda già alle prese con notevoli difficoltà finanziarie ha acceso una serie di roventi polemiche a livello politico. Il premier Silvio Berlusconi è giunto ad affermare che le agitazioni rispondono “all’ordine generale” dato dalla sinistra per “esaltare ogni situazione” allo scopo di “togliere lo scandalo Unipol dai giornali”, frasi che il segretario dei Ds, Piero Fassino, liquida come “propaganda”. Ma è un altro il dibattito che più interessa da vicono le sorti di Alitalia: salvarla, o abbandonarla alla logica di mercato, esponendola al riscio del fallimento?


La seconda opinione è quella della Lega, e in particolare del ministro del Welfare, Roberto Maroni. Nel corso del question time alla Camera, Maroni ha sottolineato che “ogni giorno di disservizio comporta una perdita di 10 milioni. I conti dell’Alitalia stanno velocemente portando al peggio”. Nella crisi Alitalia, ha aggiunto il ministro, non ci sono responsabilità del governo o del management, “il governo ha fatto anche più di quel che poteva. Dal canto nostro abbiamo dato ai lavoratori gli ammortizzatori sociali e abbiamo risolto la crisi occupazionale”. Proprio ai lavoratori si rivolge Maroni: la compagnia, dice, rischia il fallimento se le agitazioni andranno avanti.


Gli argomenti di Maroni sono solidi, però l’idea di rinunciare alla «compagnia di bandiera» incontra importanti e trasversali resistenze. Nei giorni scorsi lo stesso premier e il leader della Margherita Francesco Rutelli si sono schierati per la salvezza di Alitalia, ieri è stata la volta di Fassino: “Non si può rinunciare a una compagnia di bandiera – ha detto il segretario dei Ds. – Una struttura del genere fa parte del sistema Paese, è necessario disporre di un sistema di trasporti adeguato”.