“Il governo sostenga il Made in Italy”

ANCONA – Per diffondere il made in Italy in un grande mercato come quello cinese, non bisogna “dare retta a quei quattro buffoncelli” secondo i quali il marchio è la risposta a tutti i problemi. Piuttosto “occorre chiedere al governo che con poche cose sostenga il made in Italy anche nelle zone più lontane”. E’ l’opinione di Diego Della Valle, patron della Tod’s intervenuto al convegno “Talenti, tecnologia e territorio”, organizzato da Capital e Class ieri ad Ancona. Riferendosi all’anno italiano in Cina, Della Valle ha sottolineato che “quando ci sono state iniziative analoghe di altri Paesi si sono mossi il capo dello Stato e il capo del governo. Noi invece – ha detto – siamo stati rappresentati, con tutto il rispetto per la persona, dal ministro Buttiglione. Come si fa, in queste condizioni, a convincere cento milioni di cinesi a venire da noi” per turismo o per investimenti?. Per gli imprenditori italiani – secondo Della Valle – rimane comunque l’obbligo di puntare sulla qualità, “perché sta nascendo una borghesia in Cina, India e nel Far East che vuole qualità. Il cinese benestante non compera la maglietta Made in China, ma vuole la cravatta di seta made in Italy, l’orologio made in Suisse, il profumo made in France”. I marchi “possono servire, ma l’importante – ha detto ancora – è che ci sia un buon polo produttivo”. Come quelli del distretto calzaturiero delle Marche, da cui lo stesso Della Valle proviene e che aveva “la leadership mondiale”, ma che oggi “si sta smembrando un pezzo alla volta tutti giorni. Nessuno se ne accorge, perché si tratta di piccole aziende” che muoiono “con dignità”.