Alla riscoperta del nostro cinema

Caracas – “L’Istituto italiano di cultura va al cinema”, questa è la nuova iniziativa dell’ IIC di Caracas, per promuovere il cinema italiano, come veicolo indispensabile della cultura italiana e della sua lingua, quella stessa che decine di studenti venezolani ogni anno imparano attraverso i corsi sparsi tra Caracas e  l’interno del paese e che vanta un curriculum quasi millenario, che prende la mosse, inconsapevolmente, da quegli illustri “ sconosciuti” di Dante e Petrarca. Si permisero, a loro tempo, di offendere mortalmente il latino, la lingua colta oramai in disuso nel medioevo dei dialetti, sostituendola per iscritto con quello che poi sarebbe diventato il nostro italiano, consolidatosi in quest’ultimo cinquantennio grazie al sistema televisivo nazionale.


Lingua dolce, romantica, musicale. E’ un piacere ascoltarla: questo dicono tutti, all’estero, quando  nello scimmiottarla non possono evitare di fare quello strano gesto con le mani (unire i polpastrelli)  che tutti ci attribuiscono come esempio d’italianità inconfondibile.


Ma se l’Istituto italiano va al cinema perché non dovremmo andarci anche noi, e seguire da vicino le espressioni culturali più vive del bel paese, cristallizzate nel cinema, l’invenzione dei fratelli Lumiere capace in un sol colpo di mettere assieme letteratura, teatro, musica e poesia, concentrandoli in 2 ore d’immagini, fruibili a tutti.


Scelti dal professor Nazzaro, i film sono divisi in due percorsi. Uno è “ridere al cinema” inaugurato venerdì scorso con “Il Piccolo Diavolo”, commedia dal gusto italiano di quel diavolaccio di Roberto Benigni, segue il prossimo venerdì  “Mignon è partita” di Francesca Archibugi, panoramica dolce amara  sul disagio giovanile. Venerdì 17 febbraio sarà la volta di “Tre uomini e una gamba”, divertentissima commedia di quel trio di mattacchioni che rispondono al nome di Aldo, Giovanni e Giacomo. Si chiude così il primo ciclo, ed inizia il secondo dal titolo  “Cinema al femminile”,


Venerdì 3 marzo è la volta di “Un viaggio chiamato amore” di Michele Placido, sul legame tra Dino Campana e Sibilla Aleramo, letto attraverso le loro poesie, le loro  lettere.  Il 10 marzo tocca al film di Pieraccioni “Il paradiso all’improvviso”, il 17 marzo  “Brucio nel vento”di Silvio Soldini, tratto dal romanzo della scrittrice ceca Agota Kristof “Ieri”. Il 24 marzo “Lingua del santo” di Carlo Mazzacurati. Ed infine il 31 marzo si chiude con “Agata e la Tempesta”, sempre di Silvio Soldini. Si ricorda che i film, proiettati nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura, sono gratuiti.