La “nostra” politica

La conquista del voto, anzi dell’esercizio del voto per corrispondenza, è stato un traguardo molto importante per gli italiani all’estero. Ancora più importante sarà aprire le porte del Parlamento italiano a 18 nostri rappresentanti perchè grazie a loro, se saremo in grado di sceglierli bene, gli italiani nel mondo incominceranno a esistere realmente anche in Italia.


È ovvio che non mancheranno i tentativi di strumentalizzazione da parte dei partiti politici italiani, è ovvio che molti politici di professione penseranno di poter manipolare a loro piacimento i nostri parlamentari (c’è chi lo ha già detto chiaramente) ma, se sceglieremo persone capaci, oneste e combattive, questa manovra risulterà vana.


La paura di cadere nelle reti dei “politici di professione” porta alcuni a sospirare per un “partito degli italiani all’estero”. Ma è bene capire che un “partito” di questo genere si trasformerebbe in una riserva indiana e come tutte le riserve indiane sarebbe facilmente messa da parte.


Le elezioni italiane sono elezioni politiche, che ci piaccia o no. E i nostri rappresentanti, per avere la forza di portare avanti certe battaglie, dovranno contare sull’appoggio di una coalizione politica. Lo sanno tutti quelli che oggi assurgono al ruolo di candidati. Lo sanno bene tutti, anche se alcuni, per convenienza, per timore di perdere qualche manciata di voti, preferiscono mascherarsi da apolitici. È ovvio che la loro “apoliticità” finirebbe subito dopo le elezioni. Non potrebbero fare altrimenti.


La grande sfida che rappresentano queste elezioni è invece proprio quella di dimostrare che le nostre collettività sono mature per parteciparvi in maniera seria e attiva, che sono preparate a esprimere candidati in grado di districarsi nel mondo politico italiano ove sapranno lavorare e lottare per portare avanti i problemi di tutti noi.


Sarà loro dovere, una volta eletti, essere in grado di cucire alleanze su problematiche comuni e sarà la loro voce quella che dovrà far capire all’Italia che fuori dai confini geografici esiste un mondo che ormai ha poco a che vedere con le immagini di “Pane e cioccolata”. Il “partito degli italiani all’estero” sarà quello che ognuno sarà capace di costruire all’interno della propria coalizione, e trasversalmente, nelle commissioni di lavoro, nei media italiani, nelle varie istanze e istituzioni. Tenendo ben presenti le priorità e le promesse fatte. Tenendo ben presente la responsabilità che significa essere depositario della fiducia dei suoi elettori.


Senza tentennamenti, senza timori, senza piegare la schiena alle convenienze o al potere politico italiano.