Aviaria, sei cigni positivi

ROMA – Resta altissima l’attenzione sull’evolversi dell’influenza aviaria in Italia. Al momento, si registrano casi isolati di volatili morti. A Lecce è stato trovato un altro cigno, il sesto da sabato su tutto il territorio nazionale, infettato dal virus H5N1. Un altro cigno cenerino morto è stato ieri rinvenuto sulla spiaggia di Brancaleone, sulla costa ionica reggina, dalla Guardia di finanza di Bianco. I finanzieri hanno isolato la zona in attesa dell’arrivo del servizio veterinario dell’Asl, che ha provveduto a rimuovere l’animale. Resta infatti la raccomandazione rivolta domenica dal ministro Storace a tutti gli italiani: non toccate gli animali morti, segnalateli alle autorità, saranno gli esperti a portarli via. Quanto sia saggio tale consiglio è illustrato dalle notizie che giungono dalla Grecia, dove un cacciatore, ora ricoverato, è sospettato di aver contratto il temibile virus. Avrebbe infatti toccato, sei giorni fa, anitre selvatiche a mani nude. Un fatto che ha suggerito al ministro Storace di tranquillizzare i cittadini circa il fattpo che “i volatili di città non sono pericolosi”. Ma la psicosi degli italiani, ormai, è un fatto. Le vendite di carne d pollo sono crollate della metà.


E mentre i media italiani rilanciano in tempo reale le segnalazioni di volatili trovati morti – un airone a Niscemi (Caltanissetta), un cigno e un airone a Potenza, due anatre ad Altamura (Bari) – l’Organizzazione mondiale della sanità si premura di far sapere che, almeno, le autorità italiane si stanno muovendo come meglio non si potrebbe. La tempestiva informazione del pubblico e le direttive date agli operatori del settore, afferma l’Oms, vanno nella direzione in cui tutti i paesi “dovrebbero muoversi” in situazioni analoghe.