Dall’Abruzzo fondi per l’associazione regionale

CARACAS- Donato Di Mattero, presidente del Cram (Consiglio regionale abruzzesi nel mondo), ha completato a Caracas il proprio viaggio attraverso le comunità sud-americane. L’abbiamo incontrato durante il pranzo offerto dall’associazione abruzzesi in Venezuela, in occasione della festa di San Gabriele.


Com’è andato il viaggio in America Latina?


Ho visto qui la presenza di tanti corregionali che hanno nel cuore la terra d’origine. Ci sono indubbiamente problemi assistenza socioeconomica. Bisogna poi risvegliare l’attaccamento alla propria terra dei giovani, e su queste due direttrici vogliamo dare delle risposte a questa realtà.


I contributi della regione per gli abruzzesi nel mondo quali possono essere?


– Nel mondo della cultura la realizzazione di impegni non molto onerosi che possono dare un senso di vicinanza ai nostri giovani.  Un portale aggiornato quotidianamente, per esempio,  è un’opportunità per tanti ragazzi di conoscere la nostra realtà. C’è il problema degli stage, ne abbiamo già realizzati quattro in Argentina, e verranno proposti sia al Venezuela che al Brasile. Offriamo l’opportunità ai giovani di conoscere e approfondire la lingua italiana, e approfondire la realtà abruzzese facendo fare loro degli  stage mirati su alcune questioni utili per poi intraprendere attività di lavoro adeguate. Sul piano sociale stiamo studiando forme di convenzione in alcune realtà con ospedali privati, e dove non ci sono ospedali italiani, stiamo cercando di dare un nostro contributo per promuovere fondazioni che possano garantire l’esistenza di ospedali italiani.


Dove sono operativi questi progetti sanitari?


Stiamo per partire con la struttura di Buenos Aires con un ospedale italiano privato, dove noi abbiamo sottoscritto una  convenzione particolare che comporta l’invio di strumenti medici dismessi, farmaci, professionisti pagati dalla regione Abruzzo, queste cose assieme ai budget permettono di garantire un minimo di assistenza agli indigenti. A San Paolo non ci sono strutture mediche italiane, strutture ospedaliere italiane, c’è invece un centro di assistenza con cui abbiamo trovato un’intesa per i nostri corregionali. In Venezuela la situazione è complessa, ma qui si può i creare una fondazione per organizzare una struttura ospedaliera italiana.


Perché è complessa?


Purtroppo non ci sono strutture ospedaliera, c’è difficoltà ad individuare strutture ospedaliere di riferimento


La regione farà perno sulle comunità per promuoevere i prodotti abruzzesi?


E’ molto importante questo. Il made in Abruzzo deve essere meglio promosso. L’azienda di promozione turistica deve essere attivamente presente, e si può collegare la sua attività con le camere di commercio,  che sono un’opportunità per internazionalizzare piccole e medie attività. In tanti campi:  enogastronomici, tecnologia avanzata. Una nostra società fa pezzi di precisione alla General Motors, e lì abbiamo fatto degli stage con alcuni figli di argentini, si può lavorare in questa direzione.


La sede  dell’associazione abruzzese ha bisogno di fondi per esser terminato.


– Sì, bisogna completarlo, ci hanno chiesto di dare un ulteriore contributo, e lo faremo. Dovrebbe tutto essere completato in un paio d’anni.