Di Brino, “identificati i killer”

CARACAS – Il caso Di Brino, la 22enne italovenezuelana rapita e uccisa in Venezuela, è “risolto al 96%”. Parola di Carlos Luna, comandante della polizia criminale (Cicpc) dello stato Zulia, che ha incontrato i giornalisti al termine di una riunione tra i vertici della polizia dello Zulia convocata in seguito a un nuovo sequestro, questa volta ai danni di un imprenditore 60enne di origini greche. Antonio Papalopous, questo il nome dell’ostaggio, è stato rapito nella notte di lunedì, subito dopo aver chiuso il suo negozio sito nel viale principale della città di Cabimas. Il suo sequestro si aggiunge a quelli degli italiani Mario Lodato – 12enne, rapito venerdì scorso e ancora prigioniero, – Rosina Di Brino e Mario Vassallo, questi ultimi due uccisi durante la prigionia; nonché al sequestro del venezuelano Alcimiro Ferrebus, anch’egli ucciso durante la prigionia. In merito al caso Di Brino, il commissario Luna ha dichiarato che sono stati identificati gli assassini. Il caso Di Brino, ha detto Luna, “è risolto al 96%, ma non diremo nulla più di questo per non nuocere alle indagini. Abbiamo identificato la banda che effettuò il sequestro, banda che ha agito anche in altri casi”. Per l’omicidio della giovane studentessa, volontaria nell’assistenza ai bambini autistici, è in questo momento detenuto un minorenne. Sulla sua complicità nel delitto, ha detto Luna, “esistono pesanti prove”. Quanto al coinvolgimento di tre funzionario di polizia, Luna ha spiegato che le loro posizioni sono allo studio di un “gruppo specializzato”, sul cui lavoro “non vogliamo anticipare nulla”. Il commissario è anche tornato sul caso Lodato: “Ci stanno lavorando i nostri investigatori e la Guardia Nacional. Abbiamo fiducia che il ragazzo sarà liberato molto presto”. La polizia afferma di avere identificato quattro degli otto componenti la banda responsabile del sequestro; di due di questi sono stati resi noti i nomi con i quali sono familiarmente conosciuti nella malavita e tra la polizia, “El Tribilín” ed “El Cabezón”.