Liberato Salvador Ferrante

CARACAS – E’ stato liberato Salvador Ferrante Landaeta, rapito lo scorso 16 febbraio a Maracaibo, nello stato venezolano dello Zulia. L’uomo, imprenditore agricolo, italovenezuelano, 51 anni, sta bene; è stato lasciato libero nella mattinata di domenica lungo una strada extraurbana, non ricorda quale. A portarlo a casa con suo cognato, rapito assieme a lui il 16 febbraio mentre gli faceva da autista, è stato il conducente di una “camioneta” che l’ha riconosciuto e si è offerto di accompagnarlo. La polizia afferma che non è stato pagato alcun riscatto, e che la sua liberazione si deve alla pressione delle forze dell’ordine sui rapitori. La famiglia, ha aggiunto il commissario José Sánchez, coordinatore del Comando Unificado Antisecuestro (CUA), in questo momento mantiene uno strettissimo riserbo: “Aspetteremo che abbiano finito di festeggiare, poi ci dedicheremo a raccogliere le loro dichiarazioni”.


Circa la “festa” in casa Ferrante, ne scrivono diffusamente i quotidiani locali. A un collega che gli si rivolgeva dicendogli “Ti vedo con qualche chilo di meno”, Ferrante rispondeva: “L’importante è che sto a casa. Mi sento molto bene, tranquillo. Grazie a Dio sto bene, sono molto contento di stare nuovamente con la mia famiglia. Li ringrazio tutti per essersi occupati di me, che Dio li benedica”. Sua moglie, Niovis de Ferrante, ha raccontato che il marito è rientrato da solo a casa, aprendo con le sue chiavi. Quando se lo è visto davanti dicendo “sono tornato”, prosegue la donna, “ho iniziato a gridare: Salvador, questo è un miracolo! Salvador!”.


Salvador Ferrante, figlio di immigrati italiani e cittadino italiano, è padre di cinque figli; lo scorso mese gli furono impiantate due protesi all’anca, a causa di un’incalzante decalcificazione. Sta bene anche suo genero, il 35enne Lorenzo Augusto Chacon, rapito assieme a lui il 16 febbraio. Il sequestro di Ferrante è stato il secondo a verificarsi in meno di un mese nel municipio Selva di Perija; l’altro si è concluso con l’uccisione durante la prigionia di Mario Vassallo, 68 anni, cittadino venezuelano di natali italiani. Attualmente nel solo stato Zulia restano in mano della malavita venezuelana sei persone, tra le quali il 12enne italovenezuelano Mario Lodato.