Prodi: il premier non vuole regole

Berlusconi ha criticato le regole del faccia a faccia?


No, Berlusconi ha criticato le regole. Io non ho mica voluto queste regole, io ho voluto delle regole uguali per tutti. Lui non voleva regole uguali per tutti, queste non le vorrà mai…”.


Così Romano Prodi ha commentato ieri mattina il faccia a faccia che martedì sera lo ha visto contrapposto al premier. Sull’esito del dibattito, il leader dell’Unione si dice “soddisfatto” ma sottolinea: “Lo devono essere i telespettatori. Finalmente abbiamo messo in luce l’incongruenza di tutte queste valanghe di cifre. E poi è finito anche il discorso ‘comunisti, comunisti, comunisti’ e ancora ‘comunisti, comunisti, comunisti’. Era una musica che andava avanti da un po’. Chiuso, si parte con i contenuti, cosa vogliamo per il Paese domani, finalmente comincia un dibattito politico un po’ decente”. Rispondendo ad una domanda sulla proposta di dialogo avanzata l’altro ieri sera, il Professore precisa: “Dialogo non vuol mica dire avere gli stessi pareri, dialogo vuol dire: ‘abbiamo retto il Paese per 5 anni, voi lo dovete reggere per 5 anni. E qui, quali sono stati i nostri problemi, quali sono state le nostre soluzioni, quali sono andate bene, quali abbiamo sbagliato. Cosa si può fare, gli uomini più adatti, perché vi consigliamo la tal persona’. Questo è il modo civile di gestire un Paese. Io spero che Berlusconi e Letta collaborino”.


Infine, Prodi torn  sulla serata che molti commentatori hanno definito noiosa: “Non è mica uno spettacolo, non siamo mica due ballerine. Noi siamo andati lì per parlare dei problemi del Paese. E quindi se c’è stata noia vuol dire che abbiamo toccato i temi…” La prossima sfida non sembra preoccuparlo più di tanto: “Pronto? Uno va lì, dice quello che si sente, quello che ha pensato, che vuole per il Paese. Pronti non lo si è mai e lo si è sempre”.


Alle parole di Prodi hanno fatto seguito, in breve, quelle del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in quello che è diventato una sorta di “botta e risposta” a distanza. In merito all’accusa di non accettare le regole, Berlusconi ha affermato che si tratta nient’altro che di “una frottola, una fandonia, una falsità e una menzogna come tutte quelle che ho sentito provenire da lui ieri sera…”. Il premier si è inoltre lamentato delle notizie secondo cui, come si evincerebbe da diversi sondaggi (vedi articolo in questa pagina) dal confronto sarebbe uscito vincitore il candidato premier del centrosinistra. “A me risulta un esito contrario”, la lapidaria reazione del leader della Cdl.


Ovviamente sono stati i commenti al duello televisivo tra i due candidati premier a tenere banco per tutta la giornata di ieri nel mondo politico. E’ evidente la soddisfazione del presidente della Margherita Francesco Rutelli: “Abbiamo scollinato – ha detto – siccome Prodi è un buon ciclista. Arriva il momento in cui sai di essere in salita, però ti stai avviando al traguardo. Abbiamo scollinato – ha ripetuto Rutelli – cioè siamo passati dalla fase in cui si sale a quella in cui stiamo andando verso il traguardo. Anche una discesa ha le sue insidie; non consideriamo, naturalmente, che la partita sia conclusa e non la diamo per vinta, saremmo superficiali. Mancano più di venti giorni al voto, abbiamo il modo di avvicinare tanti italiani, penso che l’effetto di questo scollinamento possa aprire il disgelo di una parte dell’elettorato di centrodestra”. Diametralmente opposto il giudizio di Alessandra Mussolini che parla di un “Dibattito dal quale non sono emerse novità, nel senso che Berlusconi ha confermato di essere un uomo più dinamico e positivo rispetto a Prodi”. “Le riflessioni del premier sulle regole del dibattito sono – sostiene la Mussolini – giustificabili in quanto egli ha una personalità più colorita rispetto al grigio Prodi e pertanto si trova meno a uso agio in contesti cloroformizzati. Dal punto di vista politico, penso che la sinistra più radicale sia in difficoltà nel vedere la loro guida che non sa dire cose ‘di


sinistra’. Al contrario – conclude la leader di Alternativa sociale – Berlusconi ha soddisfatto Alternativa Sociale perché ha espressamente richiamato alcuni punti fondamentali del programma del centro destra che noi


abbiamo preteso fossero inseriti”.


Per il capogruppo del Pdci alla Camera, Pino Sgobio, “Il confronto ha dimostrato chiaramente che è finita


l’era nefasta di Silvio Berlusconi. La serietà, la precisione e la compostezza di Prodi sono le garanzie che servono all’Italia per voltare definitivamente pagina. Prodi, adesso, ha davvero il compito di segnare un nuovo cammino di rinascita per il nostro Paese”. Addirtittura, il suo collega di partito Marco Rizzo parla di “una Waterloo” del Cavaliere. “Unico neo su cui non si può essere d’accordo – continua Rizzo – è che, stando a quanto ha detto Prodi, i ministri del centrosinistra dovrebbero dialogare coi loro predecessori; come a dire: il futuro ministro della Sanità deve dialogare con Storace? Il futuro ministro delle telecomunicazioni dovrebbe, dunque, dialogare con Gasparri? E il ministro delle riforme del centrosinistra – chiede ancora Rizzo – debe rapportarsi con Calderoli? Ci pare sbagliato. Anche perché, così facendo, andrebbe disperso il carattere essenziale della discontinuità di cui deve connotarsi sin da subito la coalizione di centrosinistra per non deludere le enormi aspettative che gli italiani hanno rispetto ad un cambiamento di rotta reale che possa traghettare l’Italia fuori dai marosi di cinque anni di malgoverno e di gestione degli interessi di pochi ai danni degli interessi generali del Paese e dei diritti degli italiani”. Il duello televisivo dell’anno è stato commentato anche dal segretario della nuova democrazia cristiana Gianfranco Rotondi, per il quale “E’ emerso in maniera chiara e netta questo aspetto: da una parte un leader come Berlusconi che ha parlato di cose realizzate dal governo  e i dati reali, dall’altra un leader azzoppato dell’Unione che ha parlato del nulla.