Un ministero ancora in bilico


Colpo di scena. E ora anche un pizzico di “suspance”. Dopo che le agenzie di stampa, in particolare quelle di emigrazione, ne avevano dato notizia; e quando già i nostri giornali, quelli oltreoceano, riposavano sui banconi delle edicole, veniva rimesso tutto in discussione. E Franco Danieli, ch’era stato nominato viceministro degli Affari esteri con delega all’emigrazione, non era confermato nell’incarico.


Dapprima la logica della lottizzazione politica che, nei giochi di potere del “palazzo”, veniva avanzata dai “fratelli minori” della coalizione di Prodi – nella spartizione delle poltrone, puntavano su quella del nostro viceministro; – eppoi la protesta dei deputati eletti all’estero che proprio non ci stanno a fare da comparse e reclamano una maggiore partecipazione nelle decisioni, specialmente in quelle che investono le nostre Collettività, hanno consigliato una maggiore cautela e una nuova tavola rotonda. Si torna, quindi, al braccio di ferro che rischia di incrinare i delicati equilibri nel centrosinistra.


Dal canto nostro, ribadiamo quanto già affermato su queste colonne. Innanzitutto, poco o nulla importa se al posto del nostro ministero degli Italiani all’estero – più simbolico che reale – si istituisce un’altro ufficio. Quel che sì importa è che la nuova struttura abbia potere e risorse per dare risposte immediate ed efficaci ai nostri problemi. Per quel che riguarda il nostro rappresentante, è fuor di dubbio che questi debba conoscere realmente la nostra realtà, e non solo presumere di conoscerla. In altre parole, insistiamo nel sottolineare che questa non è un’incombenza che può essere assegnata seguendo criteri di lottizzazione politica ai quali si fa sovente affidamento per conservare delicati equilibri, per non affrontare questioni complesse o per evitare confronti difficili. Il nostro, poi, deve essere veramente il rappresentante di tutte le comunità italiane all’estero e non solo, magari, di quelle europee o di quelle dei paesi in cui gli investimenti italiani sono più redditizi. E’ accaduto in passato, speriamo non accada in futuro.