L’idioma di Dante va sul Web

CARACAS – Imparare a scrivere in italiano sfruttando le possibilità offerte dal computer e dal collegamento in rete. Detta così, nell’era della società dell’informazione e delle mille esperienze “virtuali”, l’idea può apparire non troppo originale, ma in realtà le cose stanno diversamente. A spiegarcelo è Antonio Nazzaro, coordinatore dei corsi di lingua dell’Istituto italiano di cultura di Caracas e ideatore del primo “corso di scrittura virtuale”. Di cosa si tratta, esattamente? “L’idea è piuttosto semplice ma nessuno sembra averla attuata prima d’ora, almeno nel modo in cui lo stiamo facendo noi”, spiega Nazzaro, di origine torinese e con alle spalle otto anni all’Istituto di cultura di Città del Messico e esperienze più brevi in Guatemala e Cuba prima di arrivare a Caracas, circa un anno fa.


“Il corso si chiama di scrittura virtuale giocando sulle “virtù” della virtualità e il virtuale in sé. E’ un esperimento, e lo stiamo praticando dall’inizio di questo trimestre. Si differenzia dagli altri corsi di lingua online, dove l’allievo invia i propri compiti e il docente rinvia in un secondo tempo le correzioni. Nel nostro caso, invece, tutto avviene in tempo reale, sfruttando la rete Intranet e il programma Messenger di Windows, scaricabile gratuitamente dalla rete”.


Il corso si svolge utilizzando i computer dell’Istituto, non quelli di un’aula informatizzata ma proprio quelli dell’amministrazione, alla fine della giornata lavorativa. “L’Istituto non dispone di un’aula ad hoc per questo tipo di attività, e non ha neanche le risorse per poter comprare dei computer, così utilizziamo quelli dell’amministrazione, anche quello del direttore, che gentilmente ci mette a disposizione lui stesso. Questo dimostra l’adattabilità dell’approccio, si può mettere in pratica con poco, se c’è la volontà di farlo”, spiega Nazzaro, che per l’attività si giova acnhe della collaborazione di una giovane stagista italiana, Laura Gervasi.


Per scendere nel dettaglio, gli allievi scrivono nella casella di Messenger gli esercizi che vengono loro proposti e da un altro computer l’insegnante visualizza la medesima casella e corregge, offrendo dei consigli. La possibilità di avere uno scambio diretto e immediato permette all’allievo di comprendere rapidamente e in modo pratico i suoi errori. I materiali didattici impiegati vengono in gran parte reperiti in Internet, citando le fonti e offrendo così agli allievi ulteriori spunti di approfondimento.


“Da quando abbiamo cominciato abbiamo riscontrato l’interesse di altre istituzioni, anche venezuelane, verso questo tipo di corso. Non vogliamo certamente rivendicare un copyright ma ci piacerebbe poter offrire un modello di esperienza anche agli altri istituti italiani di cultura. Da quanto mi risulta, tra l’altro, siamo gli unici in Sud America ad aver attivato un corso di scrittura”.


Ma che tipo di scrittura viene insegnata? “Fondamentalmente, ci siamo orientati sul registro narrativo e su quello argomentativo: dare gli strumenti per usare concretamente la lingua per corrispondere con un amico, scrivere una lettera, tenere un diario”, spiega Nazzaro. Per il futuro c’è l’ambizione di giungere alla pubblicazione di un giornalino dell’Istituto, che ovviamente vedrebbe in qualità di redattori gli stessi alievi del corso di scrittura.