“Felice di essere la vostra rappresentante”


CARACAS – “Io resto Ma­risa per tutti, sono la stessa di sempre”: con queste parole Marisa Bafile saluta emozionata i suoi connazionali. A più di un mese dalle passate elezioni che l’hanno portata, come rappresentante della circoscrizione dell’America Latina, al Parlamento italiano, la neodeputata visita per la prima volta in veste ufficiale il suo Vene­zuela.


Per incontrare la collettività, la deputata ha scelto di tornare nella Sala Italia del Centro Italiano-Vene­zolano di Caracas (CIV), sullo stesso palco che l’ha vista protagonista durante la sua combattuta cam­pagna elettorale. Presenti tra gli altri l’ambasciatore Gerardo Carante, che rivolge un affettuoso saluto alla neodeputata: “Grazie per ciò che hai fatto, grazie per essere stata capace di rappresentare la comunità italovenezolana nel Parlamento italiano”; e riconoscendole “forza, bravura, disciplina, fede”, garantisce: “Marisa sarà la rappresentante di tutti”.


È un saluto pieno di commozione quello che Bafile rivolge agli italo-vene­zolani: “Sono sempre emozionata quando mi trovo davanti a voi. In particolar modo questa sera. Quando si è lontani dalla propria famiglia, dai propri affetti e da quella che è la tua casa, la solitudine si fa sentire, ed è più dura quando si ha a che fare con un mondo difficile come quello della politica”.


Bafile racconta al pubblico i dubbi, le preoccupazioni e, soprattutto, i punti che definisce “priorità” del suo mandato: “Aiutare chi ha bisogno di un sostegno immediato, i deboli, gli anziani. Nell’ultimo mese gli appuntamenti istituzionali ci hanno visto impegnati in una serie di incontri volti a dare stabilità al nuovo governo, ma nel tempo che rimaneva a disposizione ho iniziato a tessere la mia rete di contatti per individuare le vie da seguire per aiutare i nostri indigenti. Sono stata inclusa nella Commissione affari sociali, lavorerò con Gino Bucchino e Mar­co Fedi e, con l’aiuto delle associazioni, sono certa di poter raggiungere risultati importanti”.


Bafile torna ad affrontare il problema della ristruttu­razione dei consolati: “Abbiamo incontrato il nuovo ministro degli Interni per far presente quella che è un’e­mergenza reale che colpisce tutti gli emigranti italiani nel mondo. Ci sono consolati in Europa che sono a rischio di chiusura. Certo, non è un momento facile perché l’Italia sta affrontando una dura situazione economica e credo sia necessario fare dei ‘tagli’, ma che questi non continuino a penalizzare gli italiani all’estero”.


C’è un’altra battaglia che sta molto a cuore di Bafile: “Bisogna trovare una soluzione adeguata al problema dei sequestri, che tanto affligge la nostra comunità. Presto sarà presentato sul tema un documentario ben fatto, realizzato da una trou­pe della Rai giunta in Venezuela in occasione della tribuna elettorale. È bene che l’Italia veda il dramma che stiamo vivendo. Durante la mia permanenza a Roma, ho avuto mo­do di conoscere il responsabile dell’Unità di crisi della Farnesina. Mi è sembrata una persona molto seria e abbiamo parlato di come lavorare in futuro per aiutare il Venezuela a uscire da questa tragedia. So che l’ambasciata si sta occupando con impegno e sono molto ottimista”.


Pare sia stato lo scetticismo il sentimento che ha accompagnato al Parlamento italiano i deputati eletti all’estero: “Abbiamo avuto anche attacchi forti contro le nostre nomine. Non è facile esserci ed essere rispettati come gli altri” dice  Bafile, “non a caso nel mio primo intervento alla Camera ho detto che le ironie e i provincialismi li lasciavo a quella parte del paese ‘piccola’”. Nonostante ciò Bafile dice di sentirsi “fortunata, perché lavoro con persone che sentono la stessa responsabilità che sento io. Lavoreremo insieme per le collettività dimenticate. Non sarà facile ma siamo per­sone con chiara coscienza del dovere, che credono nella loro missione e appartengono al mondo dell’emigrazione. Noi diciamo la verità sull’estero, non inventiamo storie”.


Per quanto riguarda la sua personale esperienza a Montecitorio, Bafile racconta: “Nonostante fossi scettica sulle reazioni, mi sono ricreduta. All’interno della coalizione dell’Ulivo c’è una certa attenzione per gli italiani all’estero”. “Con grande sorpresa”, così la deputata ricorda di avere accolto la notizia della sua nomina a Segretario d’ufficio di presidenza della Camera: “Era la prima volta che si dava un incarico del genere a un deputato appena eletto. È’ stato un bell’inizio e una gran­de dimostrazione di sensibilità da parte dei miei colleghi di sinistra, che han­no scelto di votare una donna, e una deputata eletta all’estero”. Il momento più emozionante? “Assistere al giuramento davanti alle Camere riunite del presidente Napolitano”.


Sul tema della “mancata” nomina di un “ministro per gli Italiani nel mondo” (ruolo assegnato dal governo uscente a Mirko Tre­maglia) Bafile ha un’opinione chiara: “A un ministro senza portafogli, che non ha poteri decisionali di rilevanza, preferisco di gran lunga un viceministro operativo”. Per questo ruolo, la deputata e gli altri onorevoli eletti fuori d’Italia, stanno discutendo con il governo Prodi per giungere a una soluzione che veda investito del ruolo di viceministro un rappresentante eletto all’estero. A questo proposito Bafile racconta: “Ci siamo riuniti con il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, che ha posto la seguente obiezione: la persona incaricata dovrà essere il ‘viceminis­tro’ di tutti gli italiani all’estero, perciò dovrà operare al di fuori della sua circoscrizione. Ciò ha crea-to un po’ di perplessità, ma sono convinta che una persona come noi avrebbe fatto un ottimo lavoro”.


Rivolgendosi al pubblico, l’onorevole promette di tornare a incontrare la sua comunità per “raccontarvi ciò che faccio, ciò che si può fare, ma ho bisogno di voi!”.


Tuona nella Sala Italia la voce tremula dall’emozione di Bafile che assicura: “Continuerò a portare a­van­ti le mie battaglie, come ho fatto sempre, come l’ha fatto mio padre Gae­tano e continua mio fratello Mauro sulle pagine della Voce d’Italia. Insomma, i Bafile”.


L’onorevole promette che presto sarà attivo un numero verde che permetterà alla comunità italiana di far sentire la propria voce, avanzare proposte, suggerimenti e comunicare i propri disagi: “Un contatto diretto per rimanere uniti”.


Bafile si congeda dal suo pubblico con un appello: “Vi prego di dirlo a tutti: io sono qui per voi, spero di riuscire a fare un buon lavoro insieme. Dimentichiamo le differenze politiche, adesso dobbiamo unirci. Siamo una grande collettività, abbiamo costruito tanto. Ho deciso di lavorare a stretto contatto con i Comites e il Cgie, creare un ponte per collaborare. Vi chiedo sostegno e solidarietà. Sono felice di poter essere la vostra rappresentante al Parlamento”.