L’Italia premia la musica

CARACAS – Sabato 10 giugno alle otto della sera, nel Centro Italiano-Venezolano di Caracas, il chitarrista romano Roberto Fabbri sarà tra i protagonisti dell’atto conclusivo del “Premio Italia per la musica”, il concorso che manderà un giovane musicista venezolano ad affinare le sue arti nella penisola. Abbiamo incontrato Roberto Fabbri all’Istituto italiano di cultura, promotore del Premio. Con lui il direttore dell’Iic, Massimo Gilardi, che tre anni fa diede il via a questa manifestazione.


Tra i protagonisti del Premio, sottolinea Fabbri, c’è il conservatorio José Angel Lamas, “il più importante di Caracas, che ha già fornito grandissimi musicisti al Venezuela quali Antonio Lauro e Aurelio Diaz, forse il più grande chitarrista vivente. C’è una grandissima tradizione per quel che riguarda la chitarra e di conseguenza con l’Iic abbiamo pensato di creare questa intesa tra l’accademia che dirigo a Roma, la ‘Nuovamusica & Arte, e il conservatorio Lamas, intesa che darà la possibilità ad alcuni studenti del Lamas di venire in Italia per approfondire i loro studi, in particolare per quel che riguarda la musica italiana. Il concerto del 10 giugno al CIV è molto importante, anche perché servirà anche per raccogliere fondi per questi studenti”. L’ingresso è a pagamento, 10 mila bls”.


Interviene Gilardi: “Questa ‘intesa’ che noi abbiamo fatto è un’invenzione molto banale. In fin dei conti noi siamo convinti tutti quanti di avere un grande capitale, vale a dire l’arte incorporata negli artisti affermati come Roberto Fabbri o come gli altri maestri del conservatorio Lamas, o come l’arte degli artisti in nuce di giovani studenti. Questo capitale noi lo offriamo al pubblico perché il pubblico lo compri, lo gettoni, vada ad ascoltare l’esibizione e premi chi dovrà premiare. Quindi un sistema autofinanziato. Oltre a quelli ricordati da Fabbri voglio ricordare gli altri soggetti che contribuiscono al Premio Italia per la musica: l’Alitalia, che offre il viaggio al vincitore, e il CIV, che offre il luogo, cioè la Sala Italia, capace di 800 persone. E speriamo di mettercene tante, di persone, a un prezzo modico di 10 mila bls, una cifra che tutti possono spendere senza rimorsi. Se arrivano 300 persone sono tre milioni, se ne arrivano 500 sono cinque milioni… così si danno veramente allo studente i mezzi per studiare o partire per l’Italia. Di più, si fa capire a questi studenti che nel loro studio, nelle loro mani risiede la loro promozione e la loro realizzazione di artista”.


Il 10 giugno al CIV, anticipa Fabbri, “si esibiranno i migliori studenti del Lamas, tra cui il vincitore del premio Amilcar González, che suona la chitarra, e il suo maestro. Io eseguirò una serie di mie composizioni che sto portando in giro per il mondo”. Prima di González, ricorda Gilardi, ci sono stati altri due giovani musicisti venezolani che sono andati a specializzarsi in Italia. Queste persone, spesso di scarse risorse, “resteranno legate profondamente all’Italia, e offriremo loro borse di studio e sostegno perché non si sentano spaesati. Questo è il nostro lavoro”.


Non è la prima volta che il maestro Fabbri viene in Venezuela. Due mesi fa ha fatto parte della giuria internazionale chiamata a giudicare i partecipanti al Festival Aurelio Diaz di Carora, città natale del grande chitarrista. Quest’anno per la prima volta, veniamo a sapere, il primo premio (10 mila dollari) è andato a un italiano, Flavio Sala, che è stato anche premiato come miglior interprete di musica venezolana. Una notizia che era sfuggita anche al direttore dell’Iic, il quale subito lancia la proposta: facciamo un concerto “con tutti questi vincitori”, sotto gli auspici, magari, dell’ambasciata d’Italia.


I biglietti possono acquistarsi presso l’Istituto Italiano di Cultura, al Centro Plaza in Altamira (tel. 285.3368285.4763285.0396).