Sabato di passione per i tifosi azzurri di Caracas

CARACAS – Sofferenza, ansia, sgomento, speranza. La partita Italia-Usa è stata un vero incubo per i tifosi italiani che seguivano il gioco nel San Ignacio.
Nonostante la fitta pioggia che ha bloccato il traffico cittadino, gli azzurri del Venezuela hanno preso d’assalto la tribuna – costruito in occasione dei mondiali– e le gallerie del centro commerciale di Chacao. Molti i giovani, le famiglie e i venezolani simpatizzanti della nazionale italiana.
Fischio di inizio. Dal primo istante è chiaro a tutti che sarà una partita difficile. I giocatori Usa hanno il diavolo in corpo e non lasciano giocare i nostri. Al 22esimo minuto di gioco arriva il gol dell’Italia. I tifosi azzurri sventolano il tricolore, si abbracciano e applaudono con entusiasmo, tutti sono convinti che la partita sia già vinta. Invece, cinque minuti dopo, quando ancora si sta festeggiando, giunge come una doccia gelata l’autorete di Zaccaro. “Nooooooo”! Mani nei capelli, occhi (è il caso di dire) a palla, espressioni incredule. Ma il replay non lascia dubbi: siamo pari! Non si lascia demoralizzare il pubblico del San Ignacio, batte le mani e si anima per tornare a sperare. Alle spalle dello schermo gigante l’Avila è avvolta da nubi “nere come il corvo” (direbbe De André) che promettono pioggia fino a sera, mentre nel ‘regno dello shopping’ si vive un dramma collettivo. Cartellino rosso: De Rossi è fuori.
Solo le due espulsioni che colpiscono la squadra americana e il gol annullato riaccendono qualche sorriso, ma il morale è già molto basso.
Il gol miracoloso non arriva. Con i visi imbronciati, colorati di verde, bianco e rosso i tifosi lasciano il centro commerciale senza far festa, qualcuno si ferma a consumare una birra, ma senza commentare quella che è stata una grossa delusione sportiva. Le uniche entusiaste sono le venezolane che ci spiegano perché tifano Italia: “I giocatori estan buenisimos!”.