Ippolito verso la presidenza della Fim

CARACAS – Il rombo dei motori è un marchio di famiglia in casa Ippolito. In Venezuela, appena viene nominato questo cognome si associa con quello delle moto, nello specifico con la casa giapponese della Yamaha. Il padre di Vito, il signor Andrea Ippolito, è stato uno dei primi importatori di motociclette in territorio venezolano. Attualmente, oltre a dedicarsi al negozio di famiglia, Vito è alla guida della “Federación Venezolana de Motociclismo”  ed è vicepresidente della FIM. Alle prossime elezioni che si svolgeranno nel mese di ottobre a Salvador de Bahia in Brasile è in pole position per diventare il successore dell’avvocato italiano Francesco Zerbi (attuale presidente).


Come nasce la passione per questo sport?
Viene senz’altro dalla mia famiglia, perche mio padre (Andrea, n.d.r) era corridore di motociclette in Italia e quando è arrivato in Venezuela nel 1954 ha continuato a correre. Sin da ragazzino ho vissuto in un ambiente circondato dalle motociclette.
Come vede la situazione del motoclismo a livello mondiale?
Dal punto di vista sportivo si sta globalizzando anno dopo anno. Da una quindicina d’anni la Federazione Internazionale di Motociclismo sta vendendo i diritti televisivi. Lo sviluppo del motociclismo sportivo avviene anche grazie alla crescita e alla creazione di aziende produttrici. Prima, quando si parlava di motociclismo, si faceva riferimento soltanto all’Europa. Attualmente, per fare un esempio, nel mercato asiatico non solo troviamo il Giappone come produttore di motociclette ma anche la Cina e l’India. La metà dei bolidi a due ruote commercializzati nel continente asiatico vengono prodotti in questi due paesi. Tale crescita nella produzione ha alimentato una passione verso le moto che prima non esisteva.
E qui in Venezuela?
Dopo un periodo di crisi, sia a livello sportivo che economico, causato da diversi motivi, il motociclismo in Venezuela negli ultimi anni sta riconquistando importanza e solidità.
Attualmente Vito Ippolito è alla guida della “Federación Motociclista Venezolana” con un’ottima squadra di lavoro. Durante il suo mandato ha introdotto nuove modalità di competizione. Ha dato una grande importanza alle competizioni infantili e giovanili per far sviluppare questo sport sin dalle radici.
Nel caso venisse eletto alla presidenza della Fim, quali sono i Suoi obbiettivi?
Vorrei far conoscere il motociclismo nei paesi dove questo sport non è così popolare. In continenti come l’Africa ed il Sud America vorrei che ci fossero più corse, così i giovani potrebbero osservare i campioni ed imparare da loro.
La Federazione Internazionale di Motociclismo è stata fondata il 21 dicembre del 1904, a Parigi, in un ristorante che si chiamava Ledoyen nelle vicinanze dei Campi Elisei. Quel giorno un gruppo di entusiasti motociclisti si riunirono per fondare la Ficm (Federazione Internazionale di Club di Motociclisti). Agli inizi, come spesso capita, le cose non erano così semplici e nel 1906 la federazione sparì. Anni dopo, risorse sotto il nome di Fim, come esiste ancora oggi.
Quali sono le promesse del motociclismo venezolano?
Adesso abbiamo una nuova generazione di piloti che hanno circa vent’anni e che stanno facendo molto bene. Da diversi anni, abbiamo creato qui in Venezuela delle categorie giovanili dove diversi ragazzi stanno mostrando le proprie doti. Per il momento i piloti che stanno facendo bene sono Fernando Amantini, Robertino Pietri, Armando Ferrer, Victor Chirinos e Gustavo Laya. Molti di loro partecipano a campionati in Italia, Spagna e Stati Uniti.
Lo sport in generale ha il suo momento di gloria ogni quattro anni con lo svolgersi delle olimpiadi. Gli unici sport che non hanno questa fortuna sono quelli motoristici, ma la storia potrebbe cambiare presto.
Cosa sono le olimpiadi del motociclimo?
È una delle idee che vogliammo cercare di promuovere. Con l’aiuto della federazione motociclistica giapponese vogliamo cercare di creare uno evento anuale o biennale. In questa “olimpiade” cercheremo di far partecipare tutte le giovani promesse, che potranno difendere i colori del proprio paese nelle diverse categorie. Sarà un’impresa costosa ma che sicuramente darà ottimi guadagni agli organizzatori.
E più facile dedicarsi a questo sport attualmente o era più facile 20 anni fa?
Dal punto di vista del Venezuela, negli anni ’70 l’economia in quel momento favoriva lo sviluppo del motociclismo. In quel periodo era più facile importare i pezzi delle moto e viaggiare per assistere alle diverse competizioni. L’epoca d’oro del motociclismo è stata nel decennio del ‘70, tant’è vero che il Venezuela ha avuto due campioni del mondo in quel periodo. Attualmente possiamo essere orgogliosi perche stanno crescendo diversi giovani che porteranno sul gradino più alto del podio il nome del Venezuela.
Cosa pensa del motociclismo femminile?
A partire da quest’anno, la federazione internazionale ha creato un’ente per lo sviluppo di attività dedicate alle ragazze. Attualmente abbiamo donne che si dedicano al motocross, al trial e alla velocità. È uno sport che è in fase di sviluppo. Nel mese di agosto si svolgerà in Finlandia la prima coppa del mondo di motocross femminile.
Laureatosi in lettere e filosofia, Vito Ippolito, prima di dedicarsi agli affari di famiglia, è stato campione di karting nella categoria junior negli anni ’60. Oltre alla passione per i motori è innamorato del calcio, è stato giocatore e fondatore della squadra Caracas-Yamaha (l’antenata del Caracas F.C.).


Scheda Tecnica
Nome: Vito
Cognome: Ippolito
Nato: 3/271952
Località: Monopoli (Bari)
Titolo di studio: Laureato in Lettere e Filosofia
Incarichi: 
1984-‘90 menbro della commissione velocità della Fim
1983-‘98 presidente dell’Unione latinoamericana di motociclismo
1990 ad oggi  primo vice-presidente della Fim
1983 ad oggi direzione della squadra Vene-motos Racing team