Un arbitro…per capello

CARACAS – Che ci sia un certo connubio tra l’estetica e il calcio è evidente, basta osservare con quanta attenzione i giocatori curano la propria immagine: dalle scarpe alla barba, dagli occhiali al profumo. C’è lo stilista, il centro di massaggi, l’estetista, il chirurgo o – come insegna il capitano della Roma, Francesco Totti – il parrucchiere di fiducia che pensano a rendere le aquile del campo da calcio dei bronzi di Riace. Ma quanti di loro si farebbero “cortar el pelo” da un ex arbitro?


In Venezuela c’è un personaggio che molti conoscono come stilista del capello, ma quanti saranno a conoscenza del suo passato da ‘giudice del manto verde’?


Con 2500 partite arbitrate – 548 a livello professionistico, 45 internazionali, 9 coppe Libertadores de America, 2 Copas de America, 29 giochi nazionali e una partecipazione nei giochi Paramericani – Pasquale Figliulo ha scritto un’importante pagina nella storia del calcio italo-venezolano. La sua avventura ha inizio nel 1963 quando entra a far parte della Comisión de Árbitros del Estado Falcón; cinque anni dopo debutta come arbitro professionale a livello nazionale e nel 1978 è chiamato a far parte della rosa degli arbitri della FIFA.


Socio e collaboratore del calcio presso il Civ, Figliulo si fa conoscere al pubblico anche in veste di commentatore sportivo per la Venezolana de Television (VTV) del canale 8, las Reglas de Juego, e collabora per diversi anni con la Radio Difusora, la Radio Sintonia, la Radio Tiempo e la Balonazos de Mendoza.


Messi da parte fischietto e cartellini, Figliulo ha impugnato pettine e forbici e da anni si dedica a controllare altri “prati”… le teste dei clienti del suo salone creativo ne Las Mercedes.