Nuovi attacchi, è guerra

BEIRUT – Tutto il mondo ha gli occhi puntati sul Medio Oriente, dove il conflitto bellico che vede confrontarsi Israele e le milizie Hezbollah situate in Libano è arrivato al sesto giorno. Ieri i miliziani sciiti hanno lanciato 14 razzi Raed 2 e 3 di nuova generazione contro la città di Haifa, capitale del nord di Israele. I Raed hanno ucciso otto civili e ne hanno feriti altri 46. Si tratta dell’attacco più sanguinoso subito da Israele sul suo territorio dalla guerra dello Yom Kippur nel 1973.


Anche gli ultimi attacchi dell’aviazione israeliana su Beirut hanno fatto nuove vittime. Ieri cinque turisti canadesi, componenti delle stessa famiglia, sono morti in un attacco nel nord del Libano al confine con Israele, che ha lasciato senza vita altre due persone ferendone tre.


Sul piano diplomatico, i governi del’Unione Europea cercano delle strade condivise per cercare di frenare il conflitto. ”L’Europa in questi anni è stata latitante verso il Medio Oriente, non ha avuto quel ruolo che avrebbe dovuto svolgere considerendo la vicinanza geo-politica con quell’area”, ha dichiarato all’Ansa il sottosegretario degli esteri Famiano Crucianelli, a Bruxelles in rappresentanza del ministro Massimo D’Alema. La sua visita a Bruxelles avviene per ascoltare la relazione di Javier Solana, l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue, di rientro dalla missione in Libano, Israele e territori palestinese.


Intanto continua con difficoltà il rientro dei nostri connazionali dal Libano,  Gran parte dei circa 200 italiani, tra i quali numerosi donne e bambini, che avrebbero dovuto raggiungere nel pomeriggio il porto di Beirut per essere trasferiti a bordo del cacciatorpediniere ‘De la Penne’ hanno trascorso la notte nell’ambasciata d’Italia.