D’Alema: “Quella di israele una reazione sproporzionata”

Roma – In Medio Oriente “la crisi è stata innescata da forze radicali, l’ala estremista di Hamas”. Lo ha detto intervenendo nell’Aula di Montecitorio per un’informativa sulla situazione in Medio Oriente, il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema. Per il vicepremier c’è il rischio che la crisi tra Israele e Libano inneschi “una spirale di guerra nell’intera regione” per questo motivo “appare decisivo arrestare questa spirale”.


– Non siamo di fronte solo ad una drammatica ripresa del conflitto tra palestinesi e israeliani – ha detto D’Alema – ma la spirale di guerra è tale da investire l’intera regione. In Medio Oriente si è rafforzato il terrorismo e il fondamentalismo


La reazione di Israele comunque, secondo D’Alema, “pur legittima in base al principio di autodifesa secondo la carta dell’Onu, è andata al di là della ragionevole proporzione che il diritto internazionale richiede, soprattutto per quanto riguarda le tante vittime civili, l’attacco alle infrastrutture essenziali come la centrale elettrica di Gaza”


La prima settimana di guerra in Libano si chiude sotto il fuoco dei caccia israeliani e delle katyushe di Hezbollah. L’Unicef lancia l’allarme: mezzo milione di persone hanno abbandonato le loro case in Libano sotto i bombardamenti aerei israeliani. La stima è stata fornita dal rappresentante dell’Unicef, Roberto Laurenti, che ha dichiarato:


– La situazione è allarmante e catastrofica. Gli sfollati sono già circa 500.000.


Il premier libanese Fuad Siniora ha “implorato” la comunità internazionale e i Paesi arabi perchè lavorino a “un cessate il fuoco immediato” che metta fine ai ai massacri di civili e alla distruzione di tutto ciò che permette al suo Paese “di restare vivo”.