Missioni all’estero, la Camera vota sì

ROMA – La coalizione che sostiene il governo Prodi ha superato, non senza traumi, una delle prove politiche più dure fino ad ora affrontate. La Camera dei deputati ha infatti votato con 549  voti a favore e quattro contrari, provenienti dalle fila di Rifondazione Comunista, il decreto legge che regolamenta gli interventi militari in Iraq e Afghanistan. Il provvedimento, che la prossima settimana andrà al Senato, autorizza la spesa di quasi 130 milioni di euro per “il rientro entro l’autunno 2006” del contingente militare dall’Iraq, inquadrato nella missione “Antica Babilonia”. La missione in Afghanistan viene prolungata fino al termine del 2006, stanziando oltre 136 milioni di euro per la partecipazione dei militari alla missione Isaf della Nato e altri 25 milioni alla missione Enduring Freedom sotto comando Usa.

E’ stato l’Afghanistan a creare le maggiori tensioni nella maggioranza. Per non votare contro il suo partito, Rifondazione Comunista, Paolo Cacciari ha lasciato platealmente l’aula annunciando le sue dimissioni dalla carica di parlamentare. Scambi di battute polemici tra il ministro D’Alema e l’opposizione, in seguito alla risposta sarcastica che il ministro ha dato a un intervento di Sandro Bondi di Forza Italia.  Romano prodi si è detto soddisfatto del voto e fiducioso sull’esito della votazione al Senato.