Libano, ferito un ufficiale italiano

BEIRUT – Ferito in maniera seria il capitano Roberto Punzo nel sud del Libano: trasportato con un elicottero e ricoverato presso l’ospedale civile di Haifa in prognosi riservata, il militare non versa in condizioni di imminente pericolo di vita e risulta ferito da schegge.L’ufficiale è stato colpito da alcune schegge mentre prestava servizio presso la cittadina di Raf, a 40 chilometri ad est di Naqoura.
Prontamente soccorso da militari israeliani e trasportato in elicottero presso l’ospedale civile di Haifa  è stato operato allo stomaco. L’intervento è andato bene.
– Era vigile e rispondeva ai segnali – ha detto l’inviato del Tg1 in Medio Oriente, Claudio Pagliara, che ha raccontato di averlo incontrato subito dopo il ferimento
Il Capitano Punzo, in servizio presso la missione UNTSO (United Nations Truce Supervision Organization), è sposato ed è padre di una bambina. Il gruppo di osservatori militari italiani opera in Medio Oriente dal 1958 (legge n. 848 in data 17 luglio 1957) ed è composto da 7 ufficiali.
In precedenza una fotoreporter freelance, la ventitreenne Layal Nagib, è rimasta uccisa durante un attacco aereo israeliano nel Libano meridionale. E’ stata colpita dalle schegge di un missile sulla strada fra Siddiqine e Qana. Collaborava con la rivista Al Jaras e forniva i suoi servizi alle agenzie internazionali.
Intanto è giunta ieri mattina nel porto di Beirut la nave anfibia della marina italiana San Giorgio. Iniziate immediatamente le operazioni per trasportare a terra i materiali messi a disposizione dalla Protezione civile: acqua, coperte, tende, generatori elettrici, un’ambulanza con un team medico di pronto soccorso. L’altra nave della marina, la fregata Aliseo, è rimasta davanti al porto di Beirut in acque internazionali.
Si è poi appreso che sono 10 gli italiani ancora nel sud del Libano.  Lo ha precisato il sottosegretario agli esteri Bobo Craxi.
– I nostri connazionali stanno bene, sono al sicuro e – ha detto – siamo costantemente in contatto con loro. I nostri connazionali si trovano in diverse località del sud del paese. La situazione è difficile, ma contiamo di riportarli in patria entro la prossima settimana.