Roma blindata attende un segnale di pace

ROMA – Attesa per la conferenza sul Libano oggi alla Farnesina. La zona è tutta blindata. Un elicottero della Polizia di Stato sorvolerà senza sosta fin dalle prime luci dell’alba la Farnesina per tutta la durata della Conferenza. Le immagini trasmesse dall’elicottero giungeranno alla Sala Operativa della Questura nell’ambito del dispositivo di sicurezza predisposto per l’incontro. Il velivolo prima di sorvolare il Ministero degli Esteri seguirà le delegazioni più importanti nei loro trasferimenti dai singoli alberghi a Monte Mario. Nella Sala Operativa giungeranno anche le immagini provenienti da terra trasmesse dalle telecamere intorno all’ area della Conferenza. Le stesse immagini potranno essere utili alle decine e decine di agenti in abiti civili che perlustreranno la zona a partire dall’ alba.
Cosí, mentre al confine israelo-libanese si continua a combattere, la diplomazia internazionale  e istituzioni cominceranno oggi a interrogarsi su come uscire dalla spirale di guerra in cui è precipitato il Libano. Tra i nodi da sciogliere, il più intricato è quello di un rapido ‘cessate-il-fuoco’, invocato a gran voce da quasi tutti i partecipanti con alcuni distinguo fondamentali tra i quali quelli di Washington e Londra. Attorno al tavolo della Sala conferenza internazionali della Farnesina, co-presieduta da Italia e Stati Uniti, siederanno i ministri degli Esteri dei Paesi del ‘gruppo di contatto’ sul Libano – (Usa, Italia, Francia, Russia, Gran Bretagna, Egitto, Arabia Saudita) – nonchè l’Onu, l’Ue e la Banca Mondiale e lo stesso Libano. Invitate anche Giordania, Germania, Spagna, Turchia e Canada. Grandi assenti invece, salvo colpi di scena, Israele e le due potenze regionali ‘’sponsor’’ degli Hezbollah: Siria e Iran. Le differenti posizioni dei Paesi partecipanti sono chiare. Attorno ad esse si dovrà lavorare per giungere ad una possibile mediazione
Il primo obiettivo da conseguire alla conferenza internazionale sul Libano a Roma è “il cessate il fuoco’’. Lo ha detto il premier Romano Prodi in una conferenza stampa a palazzo Chigi con il primo ministro maltese. “Abbiamo avuto questo summit – ha aggiunto Prodi proprio per affrontare di petto i problemi fondamentali’’.
La Santa Sede è stata ufficialmente invitata a partecipare in veste di Osservatore alla Conferenza Internazionale per il Libano. La Delegazione della Santa Sede – informa una nota vaticana – sarà guidata dall’arcivescovo Giovanni Lajolo, Segretario per i Rapporti con gli Stati. Lo accompagneranno come membri della Delegazione i Consiglieri monsignor Franco Coppola e monsignor Alberto Ortega Martin.
“Preghiamo fortemente che la Conferenza porti i suoi frutti e dia risultati concreti per una pace oggi. Per una soluzione che vada alla radice dei problemi”. E’ l’auspicio espresso da Benedetto XVI sul summit a Roma, di ritorno da una escursione nei pressi di Les Combes.
“Spero che si trovino soluzioni stabili e durevoli. Mi sembra – ha aggiunto – che oggi qualcosa si stia muovendo, vedo che le preghiere non sono inutili”.