Libano, Prodi assicura: “Non resteremo soli”

ROMA – “Non resteremo soli”, e con Israele esiste “un patto molto chiaro, un patto di ferro”: appena arrivano i caschi blu, Tsahal, l’esercito ebraico, si ritira. Nel montare delle perplessità intorno alla missione Onu in Libano, Romano Prodi riafferma la posizione dell’Italia, assicurando che non ci sarà alcun avventurismo: “Sono sicuro che ci sarà una componente internazionale sufficiente per dare forza alle truppe di pace – scandisce il Professore da Castiglione della Pescaia, dove è in vacanza – perché adesso un mandato serio e robusto” delle Nazioni unite “garantisce l’efficacia delle operazioni”. Le parole del premier rivestono in questo momento un interesse che travalica abbondantemente i confini dell’Italia. Alle iniziative del governo di Roma, attualmente la principale forza propulsiva del processo di pace in Libano dopo il dietrofront di altri soggetti, viene dedicato ampio spazio dai media internazionali. Ieri Prodi ha concesso un’intervista alla Cnn, in cui ha rivelato: “Ho insistito (con Annan, ndr) che non ci siano solo europei, ma anche Paesi del Consiglio di Sicurezza. Che diano non solo appoggio politico ma anche truppe”. Il New York Times ricorda l’incontro che si terrà, oggi a Roma, tra D’Alema e il suo omologo israeliano, il ministro degli esteri, signora Livni. Il sito della Bbc, in un lungo commento, torna alla missione di pace in Libano dell’82, nella quale gli italiani mai furono bersaglio dei sanguinosissimi attentati che invece colpirono americani e francesi. “Trovarono, gli italiani, anche il tempo di insegnare ai locali come cucinare la pasta – si legge sul sito dell’emeittente inglese. – Di loro, lì, resta un ottimo ricordo”.