Finanziaria, l’altolá dell’Unione europea

BRUXELLES – L’Unione europea si aspetta che l’Italia adotti le correzioni richieste per riportare il deficit al 3 per cento entro la fine del 2007, come fissato dal Consiglio europeo nel luglio del 2005. E’ questa la risposta data dalla portavoce del commissario alle Politiche economiche e monetarie, Joaquin Almunia, a proposito dell’ipotesi di spalmare la manovra da 35 miliardi su due anni, ipotesi di cui ancora ieri si è ampiamente dibattuto nella maggioranza di governo italiana.


“C’è una scadenza fissata e che per noi resta valida, parlare di proroga in questa fase sarebbe incomprensibile ora che c’è un’evoluzione dell’economia” ha detto Amelia Torres, portavoce di Almunia, replicando ad una domanda dei giornalisti. La portavoce ha aggiunto che la Commissione si aspetta le correzioni previste e “guarda a misure concrete che permettano all’Italia di rientrare entro i termini stabilito nei parametri fissati dal trattato”.


L’ipotesi di diluire la Finanziaria in due anni nasce dall’entità della manovra. Ancora non è chiaro dove verranno reperiti i 35 miliardi previsti. Il rischio che si incida sullo stato sociale ha portato diversi esponenti del centrosinistra a chiedere una linea più morbida rispetto a quella tracciata dai ministri economici, Bersani e Padoa Schioppa. E il ministro Mastella (Giustizia) esorta Prodi a trattare con Bruxelles:


“Gli consiglierei di andare lì con un po’ di filosofia mediterranea”.