E’ interesse di tutti trovare i dispersi

CARACAS – La scomparsa di un aereo venezolano, con tre italo-venezolani a bordo, ha messo in allerta le nostre autorità diplomatiche, affinchè nella ricerca del veivolo scomparso non venisse lasciato nulla d’intentato.
Alberto Pieri, consigliere dell’Ambasciata di Caracas, si è occupato in prima persona delle ricerche.  Si  meraviglia quando gli riferiamo che la famiglia Venturi ha espresso disappunto riguardo l’operato delle nostre autorità diplomatiche. Anche Michele Rotunno, padre di due degli scomparsi, però è dello stesso avviso, e così ha sottolineato  alla stampa“che il nostro Governo a Roma e quello di Madrid, visto che due ragazzi sono di origine spagnola, dovrebbero intervenire direttamente contattando le massime autorità di Caracas e di concerto mettere in atto mezzi e uomini adeguati per le ricerche. I fax o le telefonate del Ministero degli esteri italiano come le visite di circostanza da parte e dei nostri diplomatici in Venezuela non servono a niente. Sono i governi che devono intervenire. Non è accettabile tanta insensibilità da parte italiana”. Da parte sua, l’autorità diplomatica, è convinta di aver fatto il massimo.
“Capisco- sottolinea il consigliere Pieri- la disperazione, è una ricerca davvero difficile, in una zona molto vasta. L’Ambasciata ha davvero fatto tutto il possibile, abbiamo valutato le richieste della famiglia, una per una, mantenendo alta l’attenzione sulle autorità venezolane affinchè non abbandonasserò, ma  intensificassero le ricerche” Eppure la famiglia Venturi non poteva essere accontentata in tutto. 
“Per esempio-continua Pieri- non potevamo accontentarli nella  richiesta dell’utilizzo di satelliti americani”
-E l’elicottero dall’Italia?
“I costi sarebbero stati  troppo alti.  Però con il nostro intervento abbiamo fatto in modo che l’Esercito utilizzasse due elicotteri a turbina dei tre che hanno a disposizione: di solito ne mettono a disposizione solo uno. Ripeto, capisco la disperazione, ma io credo che grazie al nostro intervento, le autorità venezolane stiano facendo davvero tanto. Dall’Ambasciata siamo  in contatto continuo con la Protezione Civile, con il ministro della Difesa, mentre il Consolato è in contatto con le famiglie.  E’  interesse di tutti che si trovi il veivolo”.
Riguardo invece al dubbio che se fossero stati turisti italiani, e non persone con la doppia-cittadinanza, l’Italia avrebbe fatto di più, sempre Alberti chiarisce:
“L’impegno è lo stesso, ovviamente essendo cittadini con la doppia cittadinanza, è anche interesse del Venezuela cercare i propri cittadini”.