“L’Italia sfrutti la ripresa”

ROMA – Sfruttare la maggiore crescita economica per mettere i conti in regola. E’ questo l’invito che arriva dalla Bce nel bollettino di settembre sul versante delle politiche fiscali. “I Paesi che registrano un disavanzo eccessivo e un elevato rapporto debito/pil dovrebbero sfruttare l’attuale fase di ripresa – si legge – per riportare il deficit al di sotto del 3 per cento entro le scadenze stabilite’’. In tale contesto, sottolinea la Bce, “Italia e Portogallo dovranno intraprendere importanti azioni di risanamento al fine di rispettare gli impegni presi’’.


Per la banca centrale, dunque “è essenziale che le manovre di finanza pubblica per il 2006 siano eseguite con rigore nei restanti mesi dell’anno e che i programmi di bilancio per il 2007 e oltre siano sufficientemente ambiziosi. Interventi di riequilibrio più ambiziosi rivestono importanza fondamentale per raggiungere gli obiettivi di medio periodo’’. Inoltre, secondo l’istituto di Francoforte, “è cruciale che programmi di riforma completi rafforzino gli incentivi economici e migliorino la sostenibilità dei sistemi previdenziali. Ciò rappresenta il modo migliore in cui le politiche fiscali possono contribuire a instaurare fiducia nelle prospettive di crescita e stabilità nell’area dell’euro’’. Per la Bce, infine, occorre attuare le riforme strutturali in grado di “aumentare il potenziale di crescita dell’area dell’euro’’.


Proprio su questi temi si sta consumando, in Italia, un deciso scontro tra due componenti della maggioranza. Da una la direzione dei Ds, che con il loro segretario Piero Fassino hanno dichiarato come sia necessario mettere mano alla riforma delle pensioni. Dall’altra i Comunisti italiani, il cui segretario Oliviero Diliberto ha definito “irricevibile” l’ipotesi di una tale riforma – un cui punto cardine è l’innalzamento dell’età pensionabile – asserendo che questo tema non è elencato nel programma di centrosinistra. Nel merito, il suo compagno di partito Marco Rizzo ha dichiarato: siamo d’accordo con il risanare i conti, ma non a scapito dei ceti più deboli.


Tornando alla Bce, l’istituto di Francoforte ha rilevato che nella zona euro si è registrato un significativo miglioramento dell’attività economica e un’espansione economica più vigorosa di quanto anticipato in precedenza. Ma sulla crescita, nel lungo termine, pesano i rischi di un nuovo rincaro del prezzo del petrolio e squilibri nell’economia mondiale. Per il 2006 si prevede comunque un Pil in crescita del 2,2-2,8 per cento e per il 2007 un Pil tra l’1,6 e il 2,6 per cento.


L’espansione economica, sottolinea poi la Bce, “si sta diffondendo e rafforzando’’ nell’area dell’euro e in prospettiva “permangono i presupposti affinché prosegua a un tasso prossimo al potenziale’’. L’attività economica a livello mondiale “resta vigorosa, sostenendo le importazioni dell’area dell’euro. Gli investimenti dovrebbero rimanere elevati’’ e anche la crescita dei consumi in area euro “dovrebbe continuare a rafforzarsi, in linea con l’andamento del reddito disponibile reale, allorché le condizioni per l’occupazione miglioreranno ulteriormente’’.


Per quanto riguarda l’inflazione, questa dovrebbe rimanere elevata nel 2006 e nel 2007, con un tasso annuo che si dovrebbe collocare rispettivamente tra il 2,3 e il 2,5 ,per cento e tra l’1,9 per cento e il 2,9 per cento l’anno prossimo. “I rischi per questo scenario seguitano a essere orientati nettamente al rialzo’’ e di conseguenza, sottolinea la Banca centrale europea, “occorre tenere un atteggiamento molto vigile affinché i rischi per la stabilità dei prezzi siano contenuti’’.